Consiglio Nazionale delle Ricerche

Istituto di Bioscienze e BioRisorse

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Francesco Carimi

Ruolo: Dirigente di Ricerca
Comparto: Ricercatori e Tecnologi
Sede: Palermo
Tel: (39) 091-6574578
E-mail: francesco.carimi[at]ibbr.cnr.it


Responsabile dell’IBBR/CNR Sezione di Palermo

Nazionalità: Italiana

Indirizzo: Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) - U.O.S. di Palermo, Via Ugo La Malfa, 153- I-90146, Palermo, Italia

Tel: ++39 091 6574578

Fax: ++39 091 423424

E-mail: francesco.carimi@ibbr.cnr.it, francesco.carimi@cnr.it

Scopus Author ID: 6603794044

WoS Researcher ID: E-2954-2016

Orcid ID: 0000-0002-7700-9527

Educazione e qualifiche:

1987: Laurea in Scienze Agrarie con il massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo.

- 2018: Abilitazione scientifica nazionale per il ruolo di Professore Ordinario, settore “Scienze e tecnologie dei sistemi arborei e forestali” (Cod. 07/B2).

- 2020: Abilitazione scientifica nazionale per il ruolo di Professore Ordinario, settore “Botanica” (Cod. 05/A1).

Ha ricoperto i seguenti incarichi scientifici

- Nel 2016 è stato nominato membro del Consiglio Direttivo della Rete Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica (RIRAB).

- Nel 2010 è stato nominato membro del Comitato Scientifico della Piattaforma Tecnologica Italiana in Agricoltura Biologica PTBio Italia.

- Nel 2008 nell’ambito della Rete Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica (RIRAB) è stato nominato Coordinatore del gruppo di lavoro tematico “Biodiversità”.

-Nel 2008 ha partecipato come consulente “Stati generali per lo sviluppo dell’agricoltura biologica italiana 2009” per il MiPaF.

- Nel 2007 ha partecipato come consulente alla Piattaforma Tecnologica nazionale “Plants for the future” (IT-Plants).

- Nel 2001 è stato nominato componente del Comitato di consulenza scientifica del “Consorzio di Ricerca, Sperimentazione e Servizi per il Vivaismo Siciliano”.

- Dal febbraio 2000 è stato nominato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto di Ricerca per la Genetica degli Agrumi.

- Dal 1999 è membro del Mediterranean Citrus Network (MeCiNet), rete promossa dal Food and Agricultural Organization delle Nazioni Unite (FAO). Inoltre è membro della rete di ricerca “Mediterranean Citrus Network on Certification of Citrus” della sede italiana del “Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterraneennes”.

Borse di Studio e Premi

Assegnazione di una borsa di studio dal Consiglio Nazionale delle Ricerche per ’Analisi del DNA in Citrus’ per svolgere attività di ricerca presso il Max-Planck-Institut für Züchtungsforschung, di Colonia, Germania - Dicembre 1990 - Dicembre 1991

Borsa di studio dalla fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso per svolgere ricerche nell’ambito delle ’Risorse genetiche vegetali’ - Marzo 1989

Attività Lavorativa

Head of the Section of Palermo - Istitute of Biosciences and Bioresources (IBBR) of the National Research Council (CNR) of Italy , - 2006: Lead a team of researchers conducting molecular and cell biology research of woody and herbaceous plants. Supervise PhD theses of affiliated staff at the Institute of Plant Genetics and University of Palermo and Padua. Main work is in genetics, breeding, molecular markers for cultivar identification and biotechnologies for genetic improvement of different species.

Senior Researcher, National Council of Research, University of Padova - 2003-2005: Conduct and supervise research onprogrammed cell death in model systems at CRIBI Laboratory, University of Padua

Senior Researcher, National Council of Research, Centre for the Study of Biomembranes - 2000-2002: Conduct and supervise research onapoptosis in model systems, Padua

Researcher, National Council of Research - 1994-2000: Research on Citrus genetics at Institute of Citrus Genetics, Palermo

Postdoctoral fellow, Max-Planck-Institut für Züchtungsforschung Cologne on DNA marker technologies in plant genomes - 1990 - 1991: Molecular marker technologies for citrus were developed under the supervision of Dr Francesco Salamini

Attività scientifica

  • Più di 120 lavori scientifici pubblicati su riviste scientifiche internazionali [citati circa 4700 volte (Google Scholar), con 13 delle pubblicazioni più citate che hanno ricevuto più di 80 citazioni ciascuna] and 16 contributi come capitoli di libro. Un H index of 39 (Google Scholar).
  • Responsabilità scientifica o Coordinatore di 27 progetti nazionali o iternazionali o coordinatore di una unità CNR, ha gestito, sotto la sua responsabilità scientifica e/o coordinamento, fondi per circa 29 milioni di euro €.
  • Membro dell’editorial board di riviste scientifiche: Cells, Electronic Journal of Biotechnology
  • Ad Hoc Reviewer for several scientific journals (Acta Horticulturae; Acta Physiologiae Plantarum; African Journal of Biotechnology; Agriculture; Aquatic Botany; Biologia; BMC Biotechnology; Comptes Rendus Biologies; Electronic Journal of Biotechnology; Federation of European Biochemical Societies letters (FEBS); Genetic Resources and Crop Evolution; International Journal of Molecular Sciences; International Journal of Tropical Biology and Conservation; In Vitro Cellular & Developmental Biology - Plant; Journal of Biotechnology; Journal of Forestry Research; Journal of Plant Growth Regulation; Plant Cell Reports; Plant Genetic Resources; Plant Growth Regulation; Planta; Plant Science; PLOS One; Physiologia Plantarum; Scientia Horticulturae; Spanish Journal of Agricultural Research; South African Journal of Botany; The Scientific World Journal; Tree Genetics & Genomes; VITIS).
  • Relatore o chairperson a congressi internazionali e nazionali. Più di cento comunicazioni a congressi e conferenze nazionali e internazionali.
  • Insegnante a corsi internazionali e nazionali. Relatore o supervisore di studenti nazionali e internazionali, laureandi, dottorandi e post-dottorato.

Coordinatore o Responsabile scientifico di progetti nazionali e internazionali

  1. Quali.Gene - Piattaforma analitica molecolare per la sicurezza, la Qualità e la Genuinità agroalimentare (Progetto n. MISE F/310022/01/X56);
  2. ENOBIT - Blockchain e IoT per la certificazione genetica e la tracciabilità della filiera vitivinicola (Progetto n. F/200001/01-03/X45);
  3. Marine Hazard - Sviluppo di tecnologie innovative per l’identificazione, monitoraggio, remediation di sorgenti di contaminazione naturale e antropica (Progetto n. PON03PE_00203_1);
  4. SicilySeeds - Metodologie e tecnologie innovative per il recupero, la moltiplicazione, la valorizzazione e l’utilizzo di piante spontanee commestibili della flora siciliana (Progetto n. 08PA6201000062); (Project n. 08PA6201000062);
  5. I.T.O. Modelli Innovativi e Tecnologie per la qualità e la sicurezza dei prodotti Ortofrutticoli (Progetto n. F/050081/01-03/X32);
  6. LIFE15 NAT/IT/000914 - CALMARSI LIFE - Measures of integrated conservation of Calendula maritima Guss., a rare endangered species of the Sicilian vascular flora;
  7. Recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma di vitigni minori (Vitis vinifera ssp. vinifera) e vite selvatica (Vitis vinifera ssp. sylvestris) in Sicilia;
  8. Tecnologie e processi per il miglioramento della shelf-life dei prodotti del comparto agroalimentare attraverso l’uso di film edibili innovativi a base di pectine (PONO1_02286);
  9. DIVIN: Développement des Interventions innovantes sur les cépages de Vignes;
  10. Laboratori tecnologici per la tracciabilità genetica delle filiere agroalimentari. Sottoprogetto: Tracciabilità Genetica dei Vini Siciliani;
  11. Campagna pilota per la certificazione genetica della filiera olivicola;
  12. DIPLOMAzia - Scienze per la DIPLOMAZzia: Programma di formazione plurisettoriale;
  13. Progetto pilota per la formazione nel settore delle biotecnologie agroalimentari;
  14. Salvaguardia delle popolazioni di Calendula maritima Guss., specie minacciata della flora siciliana;
  15. CISIA: Metodologie innovative per il Made in Italy Agroalimentare. Sottoprogetto: OR2.1.2 - Strumenti avanzati per la tracciabilità genetica delle produzioni agroalimentari;
  16. Processi biologici e fattori ambientali coinvolti nel controllo della crescita vegetativa, della fruttificazione e della qualità dell’olio nell’olivo (Olea europaea L.) in impianti superintensivi. Sottoprogetto: Studio in vitro dell’architettura della chioma e del sistema radicale di cultivar di olivo (Olea europaea L.) con diverso potenziale di crescita vegetative;
  17. Me.P. - Progetto e Sviluppo di un Biosensore per le rilevazione in "real-time" di Metalli Pesanti;
  18. C.S. Virus Capture System;
  19. Strumenti e tecnologie per la tipicizzazione e la caratterizzazione degli oli da olive siciliane;
  20. Recupero e valorizzazione dei vitigni tradizionali siciliani;
  21. Certificazione Genetica del vino di Origine Siciliana;
  22. Introduzione di nuove varietà di agrumi destinate alla diversificazione del periodo di raccolta ed alla produzione di succhi freschi;
  23. Ricerche Avanzate in Agrumicoltura e loro Applicazioni;
  24. Production of improved Botrytis-tolerant Sauvignon Blanc clones combining in vitro and mutagenic technology;
  25. Conservation of the relict endemic Zelkova sicula population - Sub-project: Genetic characterization and ex situ conservation of Zelkova sicula;
  26. Qualificazione del vivaismo olivicolo: caratterizzazione varietale, sanitaria e innovazione della tecnica vivaistica (OLVIVA) - Sottoprogetto Caratterizzazione delle varietà siciliane di olivo;
  27. Creazione di una banca dati del germoplasma vegetale;
  28. Recupero e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali siciliane. Sottoprogetto: Coltura in vitro per la conservazione del germoplasma vegetale siciliano minacciato da erosione genetica;
  29. Conservazione in vivo ed in vitro di varietà minori di fruttiferi in via di estinzione tipici degli ambienti Mediterranei.

Ha partecipato in qualità di docente ai seguenti corsi e seminari

- 2020 January 24- 31: Coordinator of the Courses 1) ‘‘Somatic embryogenesis for sanitation’; 2) ‘Somatic embriogenesis in Citrus trough culture of stigmas/styles and immature ovules’; 3) ‘Practical training on Somatic embryogenesis trough culture of stigmas and styles’’ and planning activities related to the training’; 4) ‘Citrus Juvenility and Somaclonal Variability’; 5) ‘Cryotherapy: sanitation with liquid nitrogen’ at the Plant culture laboratory of the Directorate General of Agriculture and Livestock Research (DG of ARC) - Plant Protection Research Center - in Al Rumais, Barka, Oman;

- 2019 July 21 - 24: Coordinator of the Course ‘Assistance technique pour la rédaction d’un catalogue des variétés cultivées existantes et disponibles en Tunisie (A4.9.1_Phase 8)- Figuier’ within the Programme de Cooperation Technique Tuniso-Italien, Programme de Protection de l’Environnement Projet ‘Ressources phytogenetiques tunisiennes mieux conservees et valorisees’ at the Ministere de l’Equipement et de l’Amenagement Territorial et du Developpement Durable Banque Nationale de Genes, Tunis, Tunisia;

2018 January 15 - February 2: Coordinator of the Course ’Formation sur l’application des normes internationales dans l’analyse, la caracterisation et l’evaluation genetique - Agrumes et vigne’ within the Programme de Cooperation Technique Tuniso-Italien, Programme de Protection de l’Environnement Projet ‘Ressources phytogenetiques tunisiennes mieux conservees et valorisees’ at the Ministere de l’Equipement et de l’Amenagement Territorial et du Developpement Durable Banque Nationale de Genes, Tunis, Tunisia;

2017 October 15 - 19: Teacher of the Course ‘La gestion d’una banque de genes - Agrumes et vigne (1.3.3)’ within the Programme de Coopération Technique Tuniso-Italien, Programme de Protection de l’Environnement Projet ‘Ressources phytogénétiques tunisiennes mieux conservées et valorisées’ at the Ministère de l’Equipement et de l’Aménagement Territorial et du Développement Durable Banque Nationale de Gènes, Tunis, Tunisia;

- 2017 June 17 - 20: Teacher of the Course ‘Evaluation des ressources génétiques - agrumes et vigne (3.2.2)’ within the Programme de Coopération Technique Tuniso-Italien, Programme de Protection de l’Environnement Projet ‘Ressources phytogénétiques tunisiennes mieux conservées et valorisées’ at the Ministère de l’Equipement et de l’Aménagement Territorial et du Développement Durable Banque Nationale de Gènes, Tunis, Tunisia;

- 2015 December 1 - 3: Supervisor of the Course ’Training of Maltese officials on sanitation of plants, in vitro techniques and plant acclimatization’ funded by Ministry for Sustainable Development, Plant Health Directorate - Plant Health Directorate - Plant Biotechnology Centre, Malta;

- 2014 May 1 - November 1: Supervisor of the Training DIPLOMAzia ’Sciences for DIPLOMACY: Multi-sectorial training program’ at IGV-CNR. ’DIPLOMAzia’ is a training multi-sectorial program generated by an agreement between the National Research Council of Italy and the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation aimed at training 70 young graduates and officials from North Africa, Middle East and the Balkan region (Web site: https://www.cnr.it/en/diplomazia-program);

- 2011 April 9 - May 27: Expert Mission in Algiers and Chlef (Algeria) on ‘Techniques of genetic and health improvement of citrus, grapevine and Drupacee’ (Code Activity 3.1.1A) within the Programme de Cooperation ’Plant certification program to improve fruit production in Algeria’, funded by the Italian Ministry of Foreign Affairs - Directorate General for Development Cooperation, organized by the ’Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2010 May 30 - June 12: Supervisor of the Course ‘Plant certification program to improve fruit production in Algeria’ internship for the Algerian technicians of the ‘Centre National de Controle et de Certification des semences et plants’ (CNCC-Alger) and of the Institute Technique de l’Arboriculture Fruitière et de la Vigne (ITAFV-Alger) organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM) (Activity Code 3.7.4A and 4.4.2A);

- 2009 March 26: Teacher of the Seminar entitled "Use of in vitro somatic embryogenesis in fruit crop sanitation" as part of the training program ‘Integrated Pest Management of Mediterranean Fruit Tree Crops" organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2008 January 31 - February 6: Expert Mission at Jimah Bahla Agricultural Research Station Barkat Sharaf, Oman: ‘Biotechnologies for genetic improvement of crops’ as part of a cooperation program organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2007 April 3 - 6: Teacher of the seminar entitled ‘Use of somatic embryogenesis in woody trees’ as part of a training program organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2004 December: Teacher of the Advanced Training Course "Technological Innovation for the improvement of production and agri-food processes in SMEs", organized by the Scientific and Technological Park of Sicily S.c.p.a. he gave the following lessons: Use of somatic embryogenesis in Vitis and Citrus; Cytokinins: general inducers of PCD in plants as in animals; Apoptosis in plants; Senescence and Programmed Cell Death in Plants; Somaclonal variability in Plants;

- 2003 June 17: Teacher of the seminar entitled ‘Use of somatic embryogenesis in Citrus and Vitis’ as part of a training program organized by the "Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes" (CIHEAM);

- 2003 March 7: Teacher of the seminar entitled ‘Use of biotechnologies for genetic and sanitary improvement’ as part of a training program organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2002 March 18 - 23: Expert Mission (TC INS/05/031), Project Title: ‘Mutation breeding of horticultural crops’ Project; Number: C3-INS/5/031-01-01, Counterpart: Ismiyati Sutarto, CRDIRT, BATAN, Jakarta, project Organized by International Atomic Energy Agency (IAEA);

- 2002 March 18: Seminar at the Center for Research and Development of Isotopes and Radiation Technology in Jacarta (Indonesia) entitled ‘Mutation breeding of horticultural crops and tissue culture techniques’;

- 2002 March 19: Seminar at the Agriculture University of Bogor (Indonesia) entitled ‘Citrus tissue culture mutations’;

- 2002 March 20: at the Assessment Institute for Agricultural Technology in Malang (Indonesia) held a seminar entitled ‘Fruit crops and tissue culture mutations’;

- 2002 March 23: Seminar at the University of Tanjungpura in Pontianak (Indonesia) entitled ‘Tissue culture and mutation breeding’;

- 2001 June 7: Teacher of the Seminar entitled ‘The organization of a plant cell and tissue culture laboratory’ as part of a training program organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM);

- 2000 October 30 - November 3: Teacher of the Courses ‘Demonstration on somatic embryogenesis from style stigma for the sanitation, conservation and free exchange of citrus germplasm’ and ‘Strategies for the safe exchange of citrus germplasm’ held in Cairo as part of a training program ‘Advanced techniques for the collection, virus detection, sanitation and conservation of citrus germplasm’ organized by the ‘Center International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes’ (CIHEAM).

Ha collaborato con le seguenti istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali

- Algeria - Crop Production & Sustainable Valorisation of Natural Resources Laboratory, University Djilali Bounaama, Khemis-Miliana;

- Algeria - Department of Agronomy, University of Alger;

- Algeria - Faculty of Science of Nature and Life, University Hassiba Benbouali, Chlef;

- Algeria - Institut Technique de l’Arboriculture Fruitière et de la Vigne (ITAFV), Tassala-El Merdja, Birtouta;

- Algeria - Laboratoire de Phytopathologie et Biologie Moléculaire. Ecole Nationale Supérieure d’Agronomie, El Harrach, Alger;

- Algeria - Laboratoire des Cultures in vitro, Ens Kouba, Alger;

- Algeria - Technical Institute of Fruit Tree and Vine (ITAF), Algiers;

- Algeria - University of Chlef, Plant Biotechnology Laboratory, Faculty of Science of Nature and Life, Chlef;

- Austria - Department of Ecology and Evolution, Plant Ecology, University of Salzburg, Hellbrunnerstr. Salzburg;

- Belgium - Bioversity International, Belgian office at KU Leuven;

- Belgium - Laboratory of Tropical Crop Improvement, Katholieke Universiteit Leuven, Leuven;

- China - Key Laboratory of Natural Pesticide and Chemical Biology of Ministry of Education, State Key Laboratory for Conservation and Utilization of Subtropical Agro-bioresources, South China Agricultural University, Guangzhou;

- Czech Republic - Department of Botany and Zoology, Faculty of Science, Masaryk University, Kotlarska, Brno;

- Czech Republic - Department of Botany, Faculty of Science, Palacky University in Olomouc, Slechtitelu Olomouc;

- Egypt - Central Laboratory of Organic Agriculture, Agricultural Research Center, Giza;

- Egypt - Department of Genetic, Faculty of Agriculture, Ain Shams University, Cairo;

- Egypt - Department of Microbiology, Faculty of Agriculture, Ain Shams University, Cairo;

- Egypt - Department of Microbiology, Faculty of Agriculture, Minia University, Minia;

- Iran - Department of Horticulture, Faculty of Genetics and breeding of vegetables, Lorestan University, Khorramabad, Lorestan;

- Iran - Department of Horticulture, Faculty of Genetics and breeding of vegetables, University of Tehran, Pakdasht, Tehran;

- Israel - The Mina and Everard Goodman Faculty of Life Sciences, Bar Ilan University, Ramat-Gan;

- Italy - Dipartimento Scientifico e Tecnologico, University of Verona, Verona;

- Italy - Bioversity International, Maccarese, Rome;

- Italy - Centre international de hautes études agronomiques méditerranéennes (CIHEAM), Mediterranean Agronomic Institute of Bari;

- Italy - CRA - Centro di Ricerca per la Viticoltura, Conegliano;

- Italy - CRA-ORL, Unita di Ricerca per l’Orticoltura, Montanaso Lombardo;

- Italy - Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, University of Parma, Parma;

- Italy - Dipartimento di Biotecnologie per il Monitoraggio Agroalimentare ed Ambientale, University of Reggio Calabria, Reggio Calabria;

- Italy - Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali, Ufficio Provinciale di Siracusa, Siracusa;

- Italy - Regione Siciliana - Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura, Palermo;

- Italy - Research Center, Genetics and Molecular Biology Department (IASMA), San Michele all’Adige;

- Italy - University of Padua, Department of Biology - Genetic and Plant Genomics Section;

- Italy - University of Palermo;

- Japan - Faculty of Agriculture and Graduate School of Agriculture, Kagawa University, Miki cho, Kita gun, Ikenobe;

- New Zealand - New Zealand Institute for Crop & Food Research Limited, Auckland;

- Oman - Jimah Bahla Agricultural Research Station - Barkat Sharaf;

- Romania - Department of Botany University of Cluj Napoca;

- Romania - La Facultatea de Protectia Mediului dell’Università di Oradea;

- Switzerland - Faculté de biologie et médecine Centre intégratif de génomique Quartier UNIL-Sorge, B’timent Génopode, Lausanne;

- Tunisia - Center of Biotechnology of Borj-Cédria. Laboratory of Plant Molecular Physiology, Hammam-Lif;

- Tunisia - Institut National de Recherche Agronomique de Tunisie (INAT), Tunis;

- Turkey - Department of Biology, Faculty of Life Science, Beytepe, Ankara;

- Turkey - Batı Akdeniz Agricultural Research Institute, Antalya;

- Turkey - Central Research Institute for Field Crops, Turkish Ministry of Food, Agriculture and Livestock, Ankara;

- Turkey - Çukurova University, Faculty of Agriculture, Department of Plant Protection, Adana;

- Turkey - Department of Molecular Biology and Genetic, Faculty of Life Sciences, Muğla Sıtkı Koçman University, Muğla;

- Turkey - Departments of Plant Pathology and Molecular Biology, Turkish Ministry of Agriculture and Rural Affairs;

- Turkey - Mugla University Agricultural Vocational School, Fethiye;

- Turkey - Plant Protection Institute (AZMA), Plant Pathology Department, Yüregir, Adana;

- Turkey -West Mediterranean Agricultural Research Institute (BATEM), Plant Pathology and Molecular Biology Departments, Antalya;

- United Kingdom - Conventions and Policy Section, Royal Botanic Gardens, Kew, Richmond, Surrey;

- United Kingdom - National Pollen and Aerobiology Research Unit (NPARU), The University of Worcester, Henwick Grove, Worcester;

- USA - Department of Plant Biology, Carnegie Institute for Science, 260 Panama Street, Stanford, California.

Ha seguito le attività sperimentali dei seguenti studenti (tirocinio, tesi di laurea e dottorato)

- Trifa Snoussi Hager - 2018 - Doctorat en Sciences de la Production Végétale, Université de Tunis, Tunisia; Chargée de Recherche à Institut National de la Recherche Agronomique de Tunisie;

- Raji Mohammad-Reza - 2015-2017 - PhD student in Horticulture-Biotechnology and Molecular Genetics of Horticultural Crops, at the Faculty of Aburaihan Campus, Department of Horticulture Sciences, University of Tehran, Tehran, Iran;

- Haddad Benalia - 2013-2016 - PhD student in Agronomic Science, entitled "Improving the micropropagation and molecular characterization of several varieties of olive (Olea europaea L.)", University Bounaama Djilali of Khemis-Miliana, Algeria;

- Vassallo Maurice - 2015 December 1st - 3rd - Executive Researcher at the Veterinary and Phytosanitary Regulation Department Plant Health Directorate - Plant Biotechnology Centre, Malta. “Training of Maltese officials on sanitation of plants, in vitro techniques and plant acclimatization”;

- Vella Roderick - 2015 December 1st - 3rd - Executive Researcher at the Veterinary and Phytosanitary Regulation Department Plant Health Directorate - Plant Biotechnology Centre, Malta. “Training of Maltese officials on sanitation of plants, in vitro techniques and plant acclimatization”;

- Sharaf Abdoallah - 2014 - Associate Professor at Ain Shams University, Cairo, Egypt. Training within the DIPLOMACY project on biotechnology for the genetic improvement of crops as a Postdoc;

- El Nagar Mahran - 2014 - Assistant Professor at Benha University, Faculty of Agriculture, Kalubia, Egypt. Training within the DIPLOMACY project on biotechnology for the genetic improvement of crops as a Postdoc;

- Meziane Malika - 2009-2010 - Master of Science in Integrated Pest Management of Mediterranean Fruit Crops at CIHEAM/IAMB - Thesis: Improvement of protocols for the elimination of citrus virus and virus-like diseases;

- Baysal Ömür - 2008-2011 - Post Doc. Training in Molecular Biology and Genetics; Professor of Molecular Biology and Genetics Muğla Sıtkı Kocman University Faculty of Science, Muğla, Turkey;

- Carra Angela - 2004-2010 - Research grant, National Research Council of Italy (CNR) - Cell biology research;

- Valenti Marco - 2009-2010 - University Internship - Acquisition of laboratory techniques of in vitro plant cultures;

- Poma Maria Angela - 2009-2010 - University Internship - Plant germplasm conservation;

- Mercati Francesco - 2009-2010 - PhD student in Biology applied to Agri-food and Forest Systems;

- Gristina Alessandro Silvestre - 2008-2010 - PhD student in Mediterranean agro-ecosystems - Morphological and genetic characterization of populations of Capparis spinosa L. in Sicily;

- Fiore Maria Carola - 2007-2010 - International PhD in "Environmental Agronomy" - Genetic evaluation of Sicilian ecotypes, varieties and populations of fennel;

- Siragusa Mirko - 2006-2009 - Research grant, National Research Council of Italy (CNR) - Genetic analysis of Mediterranean crops;

- Radicini Vincenza - 2008 - Degree thesis - Genetic characterization of Zelkova sicula;

- Giurlanda Giuseppa - 2007 - Degree thesis - Research on the identification of chloroplast microsatellites in Olea europea;

- Graffeo Maria - 2006-2007 - University internship - Basic cell culture techniques;

- Giannini Sergio - 2006-2007 - Research grant, National Research Council of Italy (CNR) - Genetic analysis of Mediterranean crops;

- Badalamenti Ornella - 2006-2007 - University internship - Basic cell culture techniques;

- Del Signore Maria Beatrice - 2005 - University internship - Acquisition of basic techniques for the in vitro regeneration of plant species;

- Tulone Alessandro - 2004-2005 - Degree thesis - Plant DNA analysis;

- Fiore Stefania - 2004 - Research grant, National Research Council of Italy (CNR) - In vitro regeneration of plant species;

- De Michele Roberto - 1998-2001 - Degree thesis - Analysis of apoptotic events associated with senescence in plant cells;

- D’Accardo Carmelo - 1997-1999 - Degree thesis - In vitro regeneration of grapevine rootstocks;

- Morgana Carmelina - 1997-1999 - Degree thesis - Somatic embryogenesis and sanitation in Vitis vinifera.

Responsabilità di progetto scientifico o di campagna di rilevamento, responsabilità di Unità Operativa all’interno di un progetto

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Piattaforma Analitica Molecolare per la Sicurezza, la Qualità e la Genuinità Agroalimentare - Quali.Gene (Progetto n. MISE F/310022/01/X56)

Tipologia / Finanziamento: Fondo per la Crescita Sostenibile - Bando Accordi Innovazione DM 31/12/2021; Area: Tecnologie delle scienze della vita. MISE, Relazione istruttoria del 26/01/2023 prot. n. 0041296

Importo totale finanziamento (€): 7.646.520.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 1.814.995.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0002664/2022 Registro Protocollo IBBR-CNR

Atto di conferimento: Data: 28/04/2022

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore dell’IBBR-CNR indica il Dott. Francesco Carimi come responsabile scientifico dell’intero progetto e il Dott. Davide Pacifico quale responsabile scientifico per le attività dell’IBBR-CNR

Altri partner italiani o stranieri: Enbiotech S.r.l., Università degli Studi di Catania

Periodo di attività: Dal: 01/07/2023 - Al: 30/06/2026

Finalità del progetto: Il progetto Quali.Gene mira a si intendono svolgere attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti e nuovi processi. In particolare si intende mettere a punto nuove applicazioni diagnostiche in biologia molecolare, rapide e utilizzabili in campo, ideando, progettando e sviluppando nuovi strumenti e nuovi kit di reagenti al fine di: 1) Rendere disponibili al sistema di certificazione dei materiali vegetali destinati alla propagazione e al commercio, dei nuovi pannelli diagnostici dedicati a colture specifiche, in grado di rilevare rapidamente la presenza di fitopatogeni anche a basse concentrazioni/densità di inoculo; 2) Verificare l’assenza, direttamente durante le fasi di lavorazione di prodotti agroalimentari e sui prodotti pronti al consumo diretto, di eventuali patogeni dannosi per la salute dei consumatori; 3) Razionalizzare l’uso di fitofarmaci, stabilizzanti e conservanti in funzione del rilevamento o meno di fitopatogeni e contaminanti in campo e/o nei prodotti agroalimentari; 4) Verificare la presenza di agenti patogeni per l’uomo nei prodotti di scarto dell’industria agroalimentare permettendo così di ridurre i trattamenti per l’abbattimento di eventuali patogeni, riducendo i consumi energetici e l’apporto di potenziali fonti di inquinamento ambientale, sostenendo il riutilizzo di materiali di scarto trasformabili in sottoprodotti impiegabili nell’ottica dell’economia circolare. Le attività includono una prima fase in cui verranno raccolti, caratterizzati, propagati e resi disponibili al partner industriale i patogeni da parte del CNR e dell’Enbiotech, scelti sulla base degli elenchi allegati ai protocolli di certificazione del materiale vegetale (EPPO) e dei protocolli per la sicurezza dei prodotti agro-alimentari. Al contempo verrà avviata dal capofila Enbiotech la progettazione dei nuovi kit diagnostici che comprenderanno tutti i componenti necessari per effettuare le analisi sanitarie sulle matrici vegetali e alimentari. I nuovi kit saranno migliorati e implementati soprattutto per quanto riguarda le fasi di estrazione degli acidi nucleici e amplificazione delle sequenze target, garantendo un miglioramento della sensibilità e dell’efficienza diagnostica. Gli aspetti innovativi dei nuovi kit diagnostici risiedono nell’elevata sensibilità e specificità dei saggi, che li rendono particolarmente adatti alla diagnosi precoce dei patogeni, e nell’elevato grado di automazione, che ne permette l’utilizzo anche in assenza di strumenti di laboratorio e da parte di personale non specializzato. Infine, i nuovi kit verranno validati dal CNR e da UNI-CT in ambiente reale (vivai, campi coltivati) e da Enbiotech negli ambienti di lavorazione dei prodotti alimentari e sui prodotti finiti destinati ai consumatori.

Attività svolta : L’attività progettuale è stata appena avviata.

Risultati ottenuti: Sono stati identificati i patogeni da per lo sviluppo della piattaforma analitica.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: ENOBIT - Blockchain e IoT per la certificazione genetica e la tracciabilità della filiera vitivinicola (Progetto n. F/200001/01-03/X45)

Tipologia / Finanziamento: Fabbrica intelligente, Agrifood e Scienze della vita del PON 2014/2020, Ministero dello Sviluppo Economico (DM 5 Marzo 2018). MISE, Decreto di finanziamento n° 3534, 12 Novembre 2020

Importo totale finanziamento (€): 1.983.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 864.250.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: 0006429/2020 Registro Protocollo IBBR-CNR

Atto di conferimento: Data: 16/10/2020

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore dell’IBBR-CNR conferisce al Dott. Francesco Carimi l’incarico di responsabile scientifico del progetto

Altri partner italiani o stranieri: Infobiotech S.r.l., Corvallis S.p.A.

Periodo di attività: Dal: 01/06/2020 - Al: 30/05/2023

Finalità del progetto: Il progetto ENOBIT mira a progettare, sviluppare e sperimentare il dimostratore di una infrastruttura per la tracciabilità e la rintracciabilità dei prodotti agroalimentari, attraverso l’applicazione pilota nella filiera vitivinicola di tecnologie dell’informazione e della comunicazione di ultima generazione (quali blockchain e IoT) in grado di tracciare l’itera filiera dalla pianta madre utilizzata per la produzione della barbatella alla bottiglia di vino sullo scaffale.

Il presente progetto pilota intende in particolare superare gli attuali metodi per la tracciabilità dei prodotti agroalimentari, sviluppando e sperimentando una tecnologia che sia al contempo:

scientificamente inoppugnabile, grazie anche all’utilizzo di tecniche di biologia molecolare per la tracciabilità e la certificazione genetica e sanitaria;

basata su nuove e innovative metodologie di archiviazione inattaccabili e inalterabili, grazie alla tecnologia blockchain;

semplice da utilizzare per tutti gli attori della filiera (dal produttore primario al consumatore) grazie all’integrazione di tecnologie IoT (Internet of Things);

in grado di superare il modello centrato sui Consorzi di tutela e/o sugli enti certificatori, attraverso la gestione distribuita delle informazioni caratteristica della tecnologia blockchain;

certificabile e fruibile dai consumatori stessi sia attraverso la tecnologia blockchain, sia attraverso RFID, QR code, un sito web pubblico ed una applicazione mobile.

Il progetto pilota sarà rivolto alla filiera vitivinicola siciliana, che nell’isola rappresenta un’eccellenza produttiva per i livelli di qualità raggiunti e per la crescente attenzione da essa rivolta alle problematiche legate alla tracciabilità delle materie prime e dei processi produttivi.

Le attività in area IT, sia di ricerca Industriale sia di Sviluppo Sperimentale, saranno suddivise tra i due partner industriali (Infobiotech S.r.l. e Corvallis S.p.a.): OR1, OR2, OR4 e OR5.

Le attività del partner di ricerca il Consiglio Nazionale delle Ricerche saranno trasversali (OR3) e inerenti alla progettazione dei protocolli di tracciabilità e certificazione selezione delle piante madri (nesto e portainnesto), prelievo del materiale di moltiplicazione, innesto, messa in campo delle bacchette, estrazione e preparazione della barbatella, stoccaggio delle barbatelle, compravendita lotto di barbatelle, operazioni colturali e trattamenti anticrittogamici in vigneto, analisi delle uve pre-vendemmia, vendemmia, selezione delle uve, pigiatura e diraspatura, produzione e analisi del mosto, lieviti e fermentazione alcoolica, svinatura, affinamento, analisi intermedie ed analisi pre-imbottigliamento, imbottigliamento ed etichettatura, stoccaggio, distribuzione, vendita.

Finalità del progetto è quella di offrire a tutti gli stakeholder coinvolti nella filiera vitivinicola uno strumento ad elevata tecnologia, capace di garantire l’immutabilità dei dati di tracciabilità e la disponibilità di informazioni in tempo reale, integrando per la prima volta in un unico sistema le informazioni inerenti le operazioni di vivaio (dalle piante madri alle barbatelle innestate), le operazioni di campo (dalla preparazione dei terreni alla vendemmia) e le operazioni di cantina (dalla selezione delle uve alla bottiglia).

Inoltre, tutte le informazioni di filiera verranno arricchite dai risultati di analisi svolte presso gli stakeholder, secondo protocolli appositamente progettati ed utilizzando tecniche analitiche di ultima generazione che includono anche la verifica varietale attraverso metodologie genetiche.

Attività svolta : E’ stata avviata la definizione dei protocolli da utilizzare nelle prove sperimentali. Sono stati studiati gli stakeholder coinvolti nella filiera vitivinicola potenzialmente interessati alla tracciabilità della filiera vitivinicola.

Risultati ottenuti: Sono stati identificati i soggetti da sottoporre al processo di la tracciabilità della filiera vitivinicola e le principali attività da inserire nel processo di certificazione genetica e tracciabilità della filiera vitivinicola.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Marine Hazard - Sviluppo di tecnologie innovative per l’identificazione, monitoraggio, remediation di sorgenti di contaminazione naturale e antropica (Progetto n. PON03PE_00203_1)

Tipologia / Finanziamento: Ministero dell’Università e della Ricerca, PON-Programma Operativo Nazionale ’Ricerca e Competitività 2007-2013 per le Regioni della Convergenza’, Progetto PON03PE_00203 Finanziato a valere sull’ASSE I - Sostegno ai mutamenti strutturali - Obiettivo Operativo I.3 ’Reti per il Rafforzamento del potenziale scientifico - tecnologico delle Regioni della convergenza’ - Azione I.3.1: ’Distretti ad alta tecnologia’ (Decreto di finanziamento MIUR n° 3267, 15 Dicembre 2015)

Importo totale finanziamento (€): 12.230.750.94

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 629.040.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: 0005627 Registro Protocollo IBBR-CNR

Atto di conferimento: Data: 15/06/2020

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore dell’IBBR-CNR conferisce al Dott. Francesco Carimi l’incarico di responsabile scientifico dell’Unità Operativa CNR

Altri partner italiani o stranieri: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia "A. Mirri"; Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare; Stazione Zoologica Anton Dohrn; Enviroconsult Srl; Orion Srl; Mater Soc. Consortile a r.l.; Consiglio Nazionale delle Ricerche (Dip. Terra & Ambiente); Centro Regionale Information Communication Technology; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; Agenzia nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile; Leonardo SpA.

Periodo di attività: 01/01/2014 - Al: 16/04/2021

Finalità del progetto: Nel progetto PON ‘Marine Hazard’ si punta ad allargare l’orizzonte degli impatti e fenomeni di pericolo in ambiente marino ad aspetti direttamente connessi a forzanti antropiche legate a fenomeni storici e/o attuali, potenziali e/o in essere, di deterioramento del sistema marino profondo e costiero. Mentre per molti fenomeni naturali e antropici (soprattutto in aree costiere) per i clusters di conoscenza e preparazione, valutazione e gestione sono ampiamente previste delle azioni (come nel caso delle catene di studio, monitoraggio e gestionali di INGV e Protezione Civile per i fenomeni legati a sismologia e vulcanologia), altri potenziali elementi di hazard specifici dell’ambiente marino, sia naturale che antropico, sono di fatto sconosciuti o poco studiati. Il Progetto propone la creazione di un sistema integrato di competenze sul territorio in grado di fronteggiare, in maniera moderna ed efficace, alcuni fenomeni di rischio ambientale rilevanti e connessi e/o innescati da azioni di origine antropica. La creazione di una forte sinergia tra l’ambito della ricerca scientifica, il comparto industriale e gli apparati decisionali e gestionali in un settore così importante dell’economia del Paese rappresenta una sfida cruciale per approcci sostenibili e moderni finalizzati allo sviluppo di temi strategici.

In estrema sintesi, il Progetto, nella sua complessa struttura, intende offrire un insieme di risposte operative e soluzioni tecnologicamente avanzate finalizzate alla conoscenza, valutazione e gestione di effetti potenzialmente pericolosi connessi all’uso delle risorse marine, alla salute dell’ecosistema e dell’uomo e alla gestione dell’ambiente marino e marino-costiero.

Le azioni progettuali si focalizzano su quattro macro-ambiti di interesse primario di mitigazione di hazard in ambiente marino sia costiero che profondo con rilevanti impatti sull’ecosistema e sulla salute dell’uomo.

Seppur caratterizzate da una forte eterogeneità tematica, le quattro azioni specifiche del progetto rappresentano un ampio ventaglio di ambiti di azione di rilevante interesse strategico per lo sviluppo di intere filiere dell’Economia del mare ed assurgono ad esempio per lo sviluppo di attività strategica in ambiti di mitigazione e recupero di ambiente marini degradati da fenomeni di impatto naturale ed antropico.

Le attività di IBBR sono finalizzate allo sviluppo di azioni integrate di mitigazione/recupero ambientale di aree marine-costiere degradate attraverso il ripristino delle praterie di Posidonia oceanica. In particolare: verranno individuate le tecniche più efficienti per rimuovere contaminanti esterni dai semi di P. oceanica, al fine di prolungare la conservazione dei semi in condizioni di sterilità. All’interno di questo macrosettore, l’obiettivo è anche quello di indagare il ruolo del polimorfismo e della diversità genetica nella definizione delle prestazioni dei trapianti e di sviluppare strumenti di indagine per l’identificazione precoce della risposta della pianta allo stress ambientale.

Attività svolta: E’ stata avviata la raccolta dei campioni da utilizzare nelle prove sperimentali. Sono stati testati differenti protocolli di sterilizzazione dei frutti/semi e sono stati confrontati diverse condizioni per la conservazione dei semi di P. oceanica in ambiente controllato.

Risultati ottenuti: Sono stati individuati i protocolli per la conservazione dei semi di P. oceanica in condizioni controllate.

Ruolo svolto: Coordinatore Scientifico del progetto

Titolo: SicilySeeds - Metodologie e tecnologie innovative per il recupero, la moltiplicazione, la valorizzazione e l’utilizzo di piante spontanee commestibili della flora siciliana (Progetto n. 08PA6201000062)

Tipologia / Finanziamento: PO-FESR Sicilia, misura 1.1.5: sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala (Decreto di finanziamento 12 Novembre 2019, Prot. No. n. 3434/ 5.S)

Importo totale finanziamento (€): 1.082.412.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 535.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0008088 Registro Protocollo Amministrazione Centrale

Atto di conferimento: Data: 12/09/2017

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica del Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: INFOBIOTECH S.r.l., ENBIOTECH S.r.l.

Periodo di attività: Dal: 19/11/2019 - Al: 30/06/2023

Finalità del progetto:

Alcuni studi già eseguiti congiuntamente da due partner del progetto (IBBR/CNR ed Enbiotech Srl) hanno consentito di individuare in Sicilia 254 taxa edibili, conosciuti con circa 2000 nomi vernacolari diversi. Obiettivo principale dell’idea progettuale consiste nello sviluppare dei kit per uso domestico, composti da una micro camera di crescita automatica, innovativa ed altamente tecnologica, associata a semi di flora edibile siciliana recuperati, caratterizzati e moltiplicati attraverso specifici protocolli che verranno anch’essi messi a punto nel corso del progetto.

Obiettivo generale del progetto è l’individuazione, il recupero, la caratterizzazione e la valorizzazione di alcune delle piante edibili della flora spontanea siciliana adatte all’alimentazione umana, attraverso lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie e di nuovi protocolli per la produzione industriale dei semi e la produzione domestica di plantule germinate destinate al consumo fresco.

Obiettivo specifico è lo sviluppo e la sperimentazione in forma prototipale di kit per uso domestico, composti da:

una micro camera di crescita, innovativa ed altamente tecnologica, in grado di applicare, per ogni specifica tipologia di semi, specifici protocolli di crescita basati sul controllo automatico di parametri quali l’illuminazione, l’umidità e la temperatura;

specifici substrati per ogni specifica tipologia di semi, ottenuti dal recupero di sottoprodotti dell’agricoltura e/o delle aziende agroalimentari;

semi di flora edibile siciliana recuperati e caratterizzati geneticamente, selezionati tra quelli maggiormente richiesti per l’utilizzo domestico.

Obiettivi intermedi sono i seguenti:

la raccolta di materiale vegetale relativo ai principali genotipi siciliani delle specie già individuate;

la messa a punto di protocolli per la moltiplicazione e la coltivazione del materiale vegetale raccolto;

l’introduzione, la rigenerazione, la propagazione e la conservazione in vitro di materiale di pregio;

la caratterizzazione genetica delle popolazioni siciliane delle specie individuate attraverso l’utilizzo di marcatori molecolari;

la definizione di specifici protocolli di crescita in ambiente domestico.

Attività svolta: E’ stata avviata la raccolta dei campioni da analizzare.

Risultati ottenuti: Sono state individuate le specie della flora siciliana adatte alla produzione di plantule germinate destinate al consumo fresco.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: M.I.T.O. - Modelli Innovativi e Tecnologie per la qualità e la sicurezza dei prodotti Ortofrutticoli (Progetto n. F/050081/01-03/X32)

Tipologia / Finanziamento: MISE, Fondo per la Crescita Sostenibile - Bando "HORIZON2020" PON I&C 2014-2020, di cui al D.M. 1 giugno 2016; PON Imprese e Competitività FESR 2014/2020, Asse I, Azione 1.1.3. (Ente Gestore MISE, Decreto direttoriale 4 agosto 2016 Prot. n. 0004763)

Importo totale finanziamento (€): 3.186.049.76

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 1.110.693.75

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0007689 Registro Protocollo Amministrazione Centrale

Atto di conferimento: Data: 13/09/2016

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica del Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: ENBIOTECH S.r.l. e APOFRUIT ITALIA Soc. Coop. Agricola

Periodo di attività: Dal: 02/01/2017 - Al: 31/12/2019

Finalità del progetto:

Con la presente proposta progettuale, si intendono svolgere attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti e nuovi processi.

In particolare si intendono mettere a punto nuove applicazioni diagnostiche in biologia molecolare, rapide e utilizzabili in campo, ideando, progettando e sviluppando nuovi strumenti e nuovi kit di reagenti al fine di:

ricercare e mettere a punto nuovi protocolli e nuove tecniche agronomiche per razionalizzare l’uso dei fitofarmaci in funzione del rilevamento o meno (in diversi periodi vegetativi) di patogeni vegetali e micotossine nei prodotti ortofrutticoli da produzione integrata;

certificare geneticamente alcuni prodotti dell’ortofrutta per dimostrarne scientificamente l’appartenenza varietale;

verificare l’assenza, direttamente durante le fasi di lavorazione di prodotti agroalimentari pronti al consumo diretto (IV gamma), di eventuali patogeni pericolosi per la salute dei consumatori;

orientare le attività di ricerca e sviluppo volte alla messa a punto di un nuovo processo produttivo per la lavorazione della frutta tagliata pronta al consumo (IV gamma).

Le attività prevedono una prima fase in cui (da parte dell’IBBR/CNR) verranno ricercati i marcatori molecolari per l’identificazione genetica dei fitopatogeni, dei microrganismi che rilasciano tossine e di alcuni prodotti dell’ortofrutta.

Al contempo:

verrà avviata (da Enbiotech) la progettazione di un nuovo strumento diagnostico che comprenderà tutti i componenti necessari per effettuare le analisi genetiche;

verrà avviata (da Apofruit) la messa a punto di un protocollo sperimentale che consenta un efficace monitoraggio delle tecniche produttive nelle aziende pilota (in Basilicata ed in Sicilia) per razionalizzare i trattamenti di difesa sulle piante solo in caso di necessità.

In una seconda fase, non appena sarà disponibile un prototipo dimostrativo e sperimentale da laboratorio dello strumento sviluppato da Enbiotech, si realizzeranno in forma prototipale dei kit di reagenti che utilizzeranno gli output dell’attività di ricerca dell’IBBR/CNR (marcatori molecolari).

I prototipi di kit e strumento verranno quindi utilizzati da Apofruit negli impianti pilota per la sperimentazione dei protocolli volti alla razionalizzazione dell’uso di fitofarmaci e per la messa a punto dei nuovi processi per la produzione in IV gamma.

Nell’ultima fase del progetto, verranno validati (anche con l’eventuale ausilio di soggetti terzi) i kit e lo strumento sviluppati da Enbiotech e verranno valutati e misurati gli impatti dei protocolli di razionalizzazione dell’uso dei fitofarmaci.

Attività svolta: E’ stata avviata la raccolta dei campioni da analizzare e sono state completate le analisi genetiche e fitosanitarie delle colture pilota.

Risultati ottenuti: Sono stati individuati i marcatori molecolari per la caratterizzazione dei mocroorganismi patogeni. Sono stati individuati i marcatori molecolari per la certificazione genetica.

Ruolo svolto: Coordinatore del progetto

Titolo: Life CalMarSi - Misure di conservazione integrata di Calendula maritima Guss., specie rara e minacciata della flora vascolare siciliana - LIFE15 NAT/IT/000914 “CalMarSi Life” CUP B72F16000700006

Tipologia / Finanziamento: Commissione Europea, Programma LIFE, call 2015

Importo totale finanziamento (€): 1.020.982.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 831.204.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: 0011085 IBBR-CNR

Atto di conferimento: Data: 24/11/2016

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore dell’IBBR-CNR, capofila del progetto, incarica il Dott. Francesco Carimi a svolgere le attività di Coordinatore del progetto

Altri partner italiani o stranieri: Dipartimento Regionale dell’Ambiente - Regione Siciliana

Periodo di attività: Dal: 01/11/2016 - Al: 30/04/2022

Finalità del progetto: Calendula maritima è una specie erbacea annuale o perenne a ciclo vitale breve a seconda della disponibilità idrica e dell’intensità e durata dello stress idrico estivo. Essa svolge un ruolo-chiave nel funzionamento di diversi ecosistemi costieri, di cui determina anche la fisionomia. Adattata a vivere sia in contesti rocciosi con suoli molto primitivi ed esigui, essa presenta una notevole tolleranza allo stress idrico ed edafico ed una notevole resilienza al disturbo antropico. Grazie a questi adattamenti, oggi partecipa sovente a comunità marcatamente nitrofile e ruderali interessate da un notevole e continuo apporto di nutrienti organici (resti spiaggiati di fanerogame marine e macroalghe, deiezioni e scarti alimentari in prossimità di colonie di uccelli marini, ecc.), contribuendo dunque in maniera importante alla biodiversità complessiva degli ecosistemi costieri. Nonostante la notevole ampiezza ecologica e l’adattabilità ad ambienti disturbati Calendula maritima, un tempo piuttosto diffusa lungo le coste della Sicilia nord-occidentale e su diverse isole ed isolotti dell’Arcipelago delle Egadi sino all’Isola Lunga dello Stagnone di Marsala, oggi presenta una distribuzione molto discontinua. Infatti, il suo areale ha subito una forte e continua regressione nel corso degli ultimi 150 anni, perlopiù a causa della frammentazione degli habitat idonei, dovuta a sua volta dall’intensa pressione antropica. Di conseguenza molti popolamenti sono scomparsi a causa dell’urbanizzazione e del degrado degli ecosistemi costieri. Studi recenti hanno inoltre evidenziato come l’ibridazione con una specie congenere, Calendula fulgida Raf., costituisca una seria minaccia per le prospettive di sopravvivenza di questa specie a rischio. In conformità con i criteri di classificazione stabiliti dalla IUCN, Calendula maritima è considerata come “CR” (= gravemente minacciata).Sintesi degli Strumenti e Scopi del Progetto: a) Azioni Preparatorie: sono volte ad aggiornare i dati disponibili sullo status demografico e sul grado di conservazione ed integrità/diversità genetica dei popolamenti superstiti, a verificare l’attuale ampiezza ecologica della pianta-bersaglio rispetto al suolo, nonché ad individuare i siti maggiormente idonei per realizzare le azioni concrete di rafforzamento dei popolamenti, restauro ambientale e/o la costituzione di nuovi lembi di vegetazione costiera idonei a ripristinare popolamenti estinti di calendula. A ciò si aggiungono una serie di iniziative finalizzate ad avviare una tutela più cogente dei popolamenti tramite la redazione di un Piano di Utilizzo delle Coste e l’assunzione in carico di Calendula maritima come specie formalmente tutelata a livello regionale. b) Azioni concrete. La raccolta dei semi da ciascun popolamento garantirà la messa in sicurezza del patrimonio genetico complessivo della specie attraverso iniziative di conservazione ex situ e la condivisione del materiale raccolto con altri nodi della rete nazionale ed internazionale delle banche del germoplasma. Una volta certificata la purezza genetica dei popolamenti campionati, le attività di propagazione in vitro consentirà di ottenere in modo del tutto non invasivo il materiale necessario per un significativo rafforzamento demografico dei popolamenti bersaglio, previa acclimatazione stagionale delle plantule ottenute in un vivaio. I principali fattori locali di disturbo verranno eliminati o fortemente limitati con barriere e con l’eradicazione delle piante esotiche invasive che competono con C. maritima occupandone gli habitat. c) Azioni di Monitoraggio. Verranno sottoposti a regolare controllo non soltanto l’effetto nel breve e medio termine degli interventi operati sul territorio ma anche le ricadute socio-economiche degli interventi di regolamentazione delle modalità di fruizione del settore costiero interessato dalle azioni del Life. d) Azioni di disseminazione. È prevista una vasta gamma di azioni finalizzate alla divulgazione degli interventi concreti e si mira ad un forte coinvolgimento non soltanto delle scuole di ogni ordine e grado presenti nell’hinterland ma anche delle comunità dei comuni direttamente coinvolti (es.: utilizzo di materiale certificato di C. maritima da utilizzare negli interventi di verde ornamentale in ambito urbano e suburbano). e) Azioni di gestione. Per rendere questo progetto un punto di riferimento ed un caso esemplare di best practice verrà rivolta molta attenzione del coinvolgimento sostanziale delle attività produttive, delle autorità pubbliche (Provincia di TP, Comuni di arsala, Paceco, Trapani e Valderice), delle associazioni di categoria (es.: ordini professionali di agronomi, ingegneri, architetti, biologi, ecc.) e culturali.

Attività svolta: Il progetto è stato appena avviato, sono state intraprese le seguenti azioni: a) Costituzione del comitato di pilotaggio del progetto; b) Sono state intraprese le azioni di sensibilizzazione del territorio per coinvolgere gli stakeholder; c) Sono stati effettuati i primi sopralluoghi per la raccolta del materiale vegetale da utilizzare per le analisi genetiche e per la rigenerazione in vitro delle plantule da utilizzare nelle azioni di reimpianto.

Risultati ottenuti: E’ stato raccolto il materiale vegetale da utilizzare per le analisi genetiche e per la rigenerazione in vitro.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Tecnologie e processi per il miglioramento della shelf-life dei prodotti del comparto agroalimentare attraverso l’uso di film edibili innovativi a base di pectine (PONO1_02286)

Tipologia / Finanziamento: MIUR, Programma Operativo Nazionale "Ricerca e Competitività 2007-2013" ASSE I -Comunicazione di ammissione alle agevolazioni, MIUR, Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca, Prot. 6046 del 10 Giugno 2011 - Decreto di Concessione Prot. 834/Ric del 26 Novembre 2012

Importo totale finanziamento (€): 6.691.239.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 1.553.023.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: Prot. DAA-CNR reg. n. 245/2012

Atto di conferimento: Data: 30/03/2012

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento AgroAlimentare-CNR, capofila del progetto, si impegna ad avviare il progetto e a svolgere le attività indicate nella proposta di capitolato tecnico in cui il Dott. Francesco Carimi è indicato Responsabile Scientifico del progetto

Altri partner italiani o stranieri: IAMC-CNR, IBIM-CNR; ISAFOM-CNR, APOFRUIT Italia Soc. Coop. Agricola, Agroindustry Advanced Technologies S.p.A, CO.Ri.BLA -Consorzio di Ricerca sul Rischio Biologico in Agricoltura

Periodo di attività: Dal: 01/02/2013 Al: 11/30/2015

Finalità del progetto: La finalità del progetto è lo sviluppo e la sperimentazione di una soluzione tecnologicamente innovativa, basata su componenti naturali, quali le pectine estratte dagli agrumi o alcune molecole ad attività antimicrobica isolate dagli stessi prodotti su cui verranno applicate, in grado di migliorare sensibilmente la shelf-life dei prodotti ittici ed agricoli. In particolare, verrà sviluppata una innovativa sostanza gelatinosa da applicare (attraverso tecniche, tecnologie e procedure messe a punto nell’ambito del presente progetto) sui prodotti oggetto di sperimentazione sotto forma di un invisibile, inodore ed insapore “film edibile” in grado di rallentare la senescenza dei prodotti stessi aumentandone la shelf-life. Nel dettaglio, gli obiettivi del programma sono riconducibili a due macro-aree: progettazione e sviluppo del protocollo di produzione del film di pectina variamente arricchito e progettazione e sviluppo del modo di deposizione del film sui prodotti alimentari attraverso la realizzazione della strumentazione apposita. A livello procedurale, si lavorerà per step successivi partendo dall’individuazione della “miglior miscela pectinica base” alla quale, grazie ad un coerente piano di ricerca, verranno aggiunti composti naturali ad azione antimicrobica (lieviti e/o peptidi) e altre sostanze naturali (cere) con lo scopo di individuare la miglior combinazione in termini di allungamento della shelf-life.

Attività svolta: Sono state create miscele pectiniche variamente arricchite che sono state validate attraverso analisi microbiologiche, chimico/fisiche tese a valutare il mantenimento delle caratteristiche organolettiche dei prodotti trattati (prodotti del mare e della terra) e genetiche, finalizzate alla valutazione della senescenza dei soli prodotti ortofrutticoli. L’intero sistema è stato applicato sia su prodotti ortofrutticoli, ottenuti in regime di agricoltura convenzionale e di agricoltura biologia, che su prodotti ittici, settori dove il problema della conservazione dei prodotti nel periodo che intercorre tra la raccolta e il consumo ha un elevato impatto sui costi. Inoltre, sono stati individuati peptidi di origine vegetale (Vitis vinifera) ad attività antimicrobica e prodotti di origine naturale in grado di ridurre i processi ossidativi.

Risultati ottenuti: E’ stato possibile aumentare la shelf-life dei prodotti trattati del 20% o di percentuali maggiori (sino all’80% per alcuni prodotti ortofrutticoli). Attraverso la messa a punto e la validazione del protocollo di preparazione dei film edibili a base di pectine e chitosano e la progettazione e realizzazione della strumentazione deputata all’applicazione delle miscele filmogene sono state risolte le problematiche legate all’attuale tecnologia utilizzata con una evidente ricaduta positiva in termini di guadagno per il settore agroalimentare interessato.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: DIVIN - Développement des Interventions innovantes sur les cépages de Vignes

Tipologia / Finanziamento: Programme Opérationnel ENPI Italie - Tunisie 2007-2013, Misura 1.1. Sviluppo ed Integrazione delle Filiere Economiche; Comunicazione di ammissione alle agevolazioni, Regione Siciliana, Presidenza, Dipartimento della Progerammazione, Servizio V - Cooperazione territoriale europea e Cooperazione decentrata allo sviluppo, Prot. 9315 del 22 Maggio 2013

Importo totale finanziamento (€): 674.107.06

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 118.318.31

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0030437 Registro Protocollo Amministrazione Centrale

Atto di conferimento: Data: 09/05/2012

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica, per la parte IBBR-CNR, del Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC-CNR); Centre de Biotechnologie de Borj Cédria, Tunisia; Institut National de la Recherche Agronomique, Tunisia; Direction Générale de la Production Agricole Ministère de l’Agriculture et des Ressources Hydrauliques, Tunisia; Associazione Strada del vino Alcamo DOC

Periodo di attività: Dal: 22/11/2013 - Al: 31/07/2016

Finalità del progetto: Il progetto DIVIN mira a sostenere l’integrazione delle filiere produttive nel settore vitivinicolo, promuovendo strategie innovative di analisi e miglioramento genetico dei vitigni tipici della Sicilia e della Tunisia. Il progetto prevede lo sviluppo di strategie comuni di recupero e valorizzazione dei vitigni.

Attività svolta: Analisi comparativa sui territori e caratterizzazione genetica e sanitaria dei vitigni. Preparazione di schede descrittive dei principali vitigni autoctoni. Risanamento dei principali vitigni autoctoni siciliani e tunisini. Messa a punto dei protocolli per la conservazione dei vitigni.

Risultati ottenuti: Pianificazione dei protocolli per la caratterizzazione genetica e sanitaria dei principali vitigni tipici della Tunisia e della Sicilia. Messa a punto dei protocolli di risanamento dai virus dei vitigni. Pubblicazione di diversi lavori scientifici e del libro: Carte genetique des principales vignes autochtones Siciliennes et Tunisiennes (2016) pp. 66.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Realizzazione del front-office dei laboratori tecnologici per fornire alle imprese un servizio integrato per l’individuazione dei prodotti/servizi dei centri di offerta di loro interesse. Sottoprogetto: Tracciabilità Genetica dei Vini Siciliani

Tipologia / Finanziamento: Bando Regione Siciliana ai sensi dell’art. 128 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni

Importo totale finanziamento (€): 80.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 20.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0003193 Registro Protocollo Amministrazione Centrale

Atto di conferimento: Data: 19/01/2017

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica, per la parte CNR, del Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: Consorzio Regionale di Ricerca BioEvoluzione Sicilia, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia

Periodo di attività: Dal: 19/01/2017 - Al: Attività in corso

Finalità del progetto: La tracciabilità dei prodotti delle filiere agroalimentari sta assumendo una rilevanza sempre maggiore per l’economia Europea, soprattutto per la pressione che i consumatori esercitano per conoscere sempre meglio non solo il valore nutritivo dei cibi, ma anche la provenienza e l’autenticità delle materie prime impiegate per il loro ottenimento. La tracciabilità“molecolare”, basata sulla verifica diretta della composizione di un alimento per ricostruirne la filiera, costituisce uno strumento fondamentale per imporre le misure richieste. I bersagli della tracciabilità molecolare sono DNA, proteine, e metaboliti. La persistenza del DNA negli alimenti durante le trasformazioni tecnologiche ne rende la rilevazione più facile ed immediata di quella delle proteine, ma allo stesso tempo, nuove tecniche per la separazione, l’analisi e il riconoscimento di proteine e peptidi, consentono di utilizzare anche questi come bersaglio complementare. La tracciabilità molecolare può fornire dati al fine di riconoscere il materiale grezzo proveniente dalla produzione agricola e gli effetti della trasformazione primaria, e può rappresentare inoltre un sistema di controllo interno per attribuire responsabilità alle aziende e, nello stesso tempo, uno strumento dei consumatori per controllare la commercializzazione di un prodotto. Il seguente progetto di sviluppo si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di tracciabilità genetica di prodotti siciliani della filiera vitivinicola siciliana utilizzabile dagli operatori e visibile ai consumatori. Ci si prefigge di realizzare un sistema che, attraverso l’applicazione di tecnologie di genetica molecolare, consenta di riconoscere l’origine dell’uva e del vino. Per l’attuazione del sottoprogetto di cui alle premesse, denominato “Tracciabilità Genetica dei Vini Siciliani”, il BES necessita di intraprendere una collaborazione scientifica con l’IBBR, cui verranno demandate attività volte principalmente: a) Al reperimento e alla raccolta delle banche dati genetiche necessarie per la certificazione genetica del prodotto; b) Alla creazione di un database di riferimento; c) individuazione degli standard di cultivar autoctone, presenti nella collezione di germoplasma dell’IBBR-CNR da mettere a disposizione del BES.

Attività svolta: Nell’ambito del sottoprogetto di cui alle premesse, denominato “Tracciabilità Genetica dei Vini Siciliani” sono state svolte al reperimento e raccolta delle banche dati genetiche necessarie per la certificazione dei prodotti della filiera vite-vino.

Risultati ottenuti: Pianificazione dei protocolli per la certificazione genetica della filiera vitivinicola.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Campagna pilota per la certificazione genetica della filiera olivicola

Tipologia / Finanziamento: Bando Regione Siciliana ai sensi dell’art. 128 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni

Importo totale finanziamento (€): 145.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 80.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0004028 Protocollo entrata IBBR-CNR

Atto di conferimento: Data: 05/05/2015

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica del Dott. Francesco Carimi sull’intero progetto

Altri partner italiani o stranieri: Consorzio Regionale di Ricerca BioEvoluzione Sicilia

Periodo di attività: Dal: 10/05/2015 Al: 30/11/2015

Finalità del progetto: Per l’attuazione del progetto ‘Campagna pilota per la certificazione genetica della filiera olivicola’, il BES necessita di intraprendere una collaborazione scientifica con l’IBBR, cui verranno demandate attività volte alla certificazione genetica della filiera olivicola.

Attività svolta: Nell’ambito del progetto sono state svolte le seguenti attività: a) reperimento e alla raccolta delle banche dati genetiche necessarie per la certificazione dell’olio prodotto; b) pianificazione di una campagna pilota di certificazione genetica gratuita di oli; c) rilascio delle certificazioni alle aziende aderenti al progetto pilota; d) sviluppo di un SW multipiattaforma (PC, tablet, smartphone, etc) per elaborazione dei risultati, gestione campionamento, rilascio certificazioni online, gestione database analisi che verrà utilizzato dal BES nell’esercizio dei diritti di proprietà e di copywrite; e) attivazione della fruibilità dei servizi di certificazione genetica attraverso funzionalità del portale BES.

Risultati ottenuti: Implementazione di una piattaforma per la certificazione genetica della filiera olivicola.

Ruolo svolto: Coordinatore del progetto

Titolo: DIPLOMAzia - Scienze per la DIPLOMAZzia: Programma di formazione plurisettoriale (Convenzione Rep. MAE 1654 del 28/10/2013)

Tipologia / Finanziamento: Ministero degli Affari Esteri

Importo totale finanziamento (€): 1.452.559.49

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 80.000.00

Altri partner italiani o stranieri: Istituti del CNR

Periodo di attività: Dal: 01/05/2014 Al: 30/11/2014

Finalità del progetto: DIPLOMAzia è un programma di formazione plurisettoriale nato da una convenzione stipulata tra il CNR ed i Ministero degli Affari Esteri italiano - MAE per formare 70 giovani laureati e funzionari provenienti da Paesi del Nord Africa, Medio Oriente e Regione balcanica. Finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo - DGCS del MAE i giovani selezionati hanno usufruito di una borsa di formazione della durata di 6 mesi presso Istituti di ricerca del CNR coinvolti nel Programma e afferenti alle 3 aree disciplinari previste: 1) Governance e gestione delle politiche marittime e della pesca; 2) Gestione e utilizzo delle risorse agroalimentari finalizzate alla sostenibilità dell’agricoltura e della silvicoltura ed alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici; 3) Governance della conoscenza, gestione, conservazione, valorizzazione e fruizione sostenibile dei beni culturali.

Attività svolta: Sono stati formati due studenti egiziani con un pHD nel settore delle biotecnologie vegetali: il Dr. Mahran El Nagar ed il Dr Sharaf Abdoallah.

Risultati ottenuti: Gli studenti hanno prodotto diversi lavori scientifici che sono stati pubblicati con i ricercatori dell’IBBR-PA.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Progetto pilota per la formazione nel settore delle biotecnologie agroalimentari

Tipologia / Finanziamento: PROGRAMMA OPERATIVO OBIETTIVO CONVERGENZA 2007-2013, FONDO SOCIALE EUROPEO, REGIONE SICILIANA - Asse IV - Capitale Umano: Avviso pubblico n 1 del 26 gennaio 2012: Rafforzare l’occupabilità nel sistema della R&S e la nascita di spin off di ricerca; Regione Siciliana - Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale D.D.G. n. 2137 del 13/05/2014

Importo totale finanziamento (€): 370.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 370.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0033200 Amministrazione Centrale CNR

Atto di conferimento: Data: 18/05/2012

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento Agroalimentare del CNR delega l’IGV a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica del Dott. Francesco Carimi

Periodo di attività: Dal: 01/10/2014 Al: 31/10/2015

Finalità del progetto: Il progetto prevede la formazione di 9 giovani disoccupati residenti nella regione Sicilia nel settore delle biotecnologie agroalimentari per: 1) Rafforzare e sviluppare l’occupabilità dei talenti con un alto livello di istruzione e formazione, supportandone l’impegno e l’inserimento in percorsi formativi altamente personalizzati per lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative. 2) Diffondere le conoscenze e il trasferimento dei risultati della ricerca valorizzando il potenziale umano locale. 3) Potenziare le attività in rete per la ricerca e il trasferimento tecnologico tra centri di ricerca ed imprese. 4) Favorire l’orientamento lavorativo dei giovani verso il sistema della ricerca ed innovazione e la creazione di imprese in cui si innestino il settore della ricerca e del trasferimento tecnologico.

Attività svolta: Nell’ambito del progetto sono state svolte le seguenti attività per lo svolgimento del percorso formativo nel settore delle biotecnologie cellulari e molecolari applicate alle principali filiere del settore agroalimentare siciliano. Il percorso formativo ha trattato anche le seguenti aree tematiche: a) Business planning; b) Organizzazione attività di Ricerca e Sviluppo; c) Analisi di mercato e marketing; d) Amministrazione, finanza e contabilità; e) Tutela intellettuale e certificazione; f) Comunicazione e relazioni con il territorio; g) Accesso ai fondi e finanziamenti pubblici e privati; h) Politiche comunitarie sulla ricerca; i) Progettazione comunitaria; l) Coordinamento, gestione e rendicontazione di un progetto comunitario; m) Organizzazione di eventi promozionali e di animazione territoriale.

Risultati ottenuti: Sono sti raggiunti gli obiettivi previsti dal progetto. Infatti, il 30% dei giovani che hanno partecipato al progetto hanno creato una Società Cooperativa denominata DEMETRA nel cui statuto sono stati inseriti tutti i vincoli delle Start Up Innovative.

Ruolo svolto: Responsabile del progetto

Titolo: Salvaguardia delle popolazioni di Calendula maritima Guss., specie minacciata della flora siciliana

Tipologia / Finanziamento: Institut Klorane, Fondation d’Entreprise pour la Protection et la Bonne Utilisation du Patrimoine Végétal (Laboratoires Pierre Fabre) - Castres, France (http://www.institut-klorane.org/flash/fr/) - Convenzione Institut Klorane/IGV-CNR Prot. 0000757 IGV-CNR

Importo totale finanziamento (€): 40.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 36.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0008499 Amministrazione Centrale CNR

Atto di conferimento: Data: 13/02/2012

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento Agroalimentare del CNR delega l’IGV a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato e indica il Dott. Francesco Carimi responsabile del coordinamento progetto

Altri partner italiani o stranieri: Institut Klorane, Fondation d’Entreprise pour la Protection et la Bonne Utilisation du Patrimoine Végétal (Laboratoires Pierre Fabre) - Castres, France, Istituto Agrario “Abele Damiani” di Marsala, Conservatoire Botanique National de Brest, France (CBNB), il Gruppo di Specialisti delle Piante delle Isole del Mediterraneo (CSE/IUCN), il Dipartimento di Biologia Ambientale e Biodiversità dell’Università di Palermo (DBABUP)

Periodo di attività: Dal: 27/02/2012 Al: 26/02/2014

Finalità del progetto: Calendula maritima è una specie endemica della Sicilia particolarmente minacciata, le cui popolazioni colonizzano alcuni tratti del litorale della Provincia di Trapani. Allo scopo di contribuire alla conservazione di questo prezioso elemento del patrimonio biologico insulare e del suo habitat è stato elaborato un progetto per la salvaguardia della specie e delle popolazioni più a rischio. Il progetto ha la durata di due anni e sarà realizzato da un partenariato che comprende il Conservatoire Botanique National de Brest, France (CBNB), il Gruppo di Specialisti delle Piante delle Isole del Mediterraneo (CSE/IUCN), il Dipartimento di Biologia Ambientale e Biodiversità dell’Università di Palermo (DBABUP), l’Istituto di Genetica Vegetale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Palermo (IGV-CNR), l’Istituto Agrario “Abele Damiani” di Marsala e la Provincia Regionale di Trapani (PRTP).

Attività svolta: Nell’ambito del progetto sono stati svolti tre tipi di azioni finalizzate e complementari. Le prime due mirano ad assicurare la conservazione ex situ (azione 1) e in situ (azione 2) della diversità genetica delle popolazioni di Calendula, attraverso la realizzazione di una banca dei semi rappresentativa della sua diversità biologica naturale, la realizzazione di un vivaio di conservazione, il rafforzamento delle popolazioni minacciate, l’attuazione di azioni di restauro e gestione degli habitat degradati in cui sussistono le ultime popolazioni. La terza azione (azione 3) è rivolta alla sensibilizzazione e consta di attività di educazione ed informazione che permetteranno di valorizzare le azioni svolte sul campo e di sensibilizzare la popolazione locale sui temi della conservazione della biodiversità in genere. L’IGV-CNR ha coordinato le azioni svolte in Sicilia.

Risultati ottenuti: Sono sti raggiunti gli obiettivi previsti dal progetto. Infatti, la condizione della Calendula maritima è nota nel territorio trapanese e nuovi individui sono stati introdotti con successo in diverse aree della costa di Trapani.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: CISIA - Metodologie innovative per il Made in Italy Agroalimentare. Sottoprogetto: OR2.1.2 - Strumenti avanzati per la tracciabilità delle produzioni vitivinicole siciliane di qualità

Tipologia / Finanziamento: Ministero dell’Economia e Finanze, “CISIA” legge 191/2009

Importo totale finanziamento (€): 437.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 80.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Progetto Esecutivo

Atto di conferimento: Dettagli: Nel progetto esecutivo il Dott. Francesco Carimi è indicato responsabile scientifico del sottoprogetto: OR2.1.2 - Strumenti avanzati per la tracciabilità delle produzioni vitivinicole siciliane di qualità

Altri partner italiani o stranieri: Istituti CNR: ISPA; IGV; IPP; ISAFOM; ISPAAM; ISA; IVV; IBBA; IBIMET; IBAF; IBP; IGB; ICB; ITB. Altre istituzioni: DIBCA-UNIBA, DEZA-UNINA, ARBOPAVE-UNINA, DISPA-UNICT, IGA-UNIUD, DCA-UNITO, DSA-UNIMI, CRA-FG e CRA-AR. Società: Metapontum Agrobios, Barilla, PortoConte Ricerche, Advanced Agroindustry Technology, Eureco, Agritest, Bionat Italia, EnBiotech, Molino Casillo, Molino Tandoi-Pellegrino e Marchesi Antinori. Consorzi: DOP Sardegna, Puglia Natura

Periodo di attività: Dal: 01/07/2011 Al: 30/06/2014

Finalità del progetto: Il CNR si propone di sviluppare una rete di diagnostica molecolare avanzata finalizzata ad assicurare qualità e sicurezza delle Produzioni Agroalimentari del Mezzogiorno (PAM). Si implementerà poi la caratterizzazione genetico-molecolare di alcuni organismi che concorrono sono alla base di questi prodotti, al fine di ottimizzare la produzione e valorizzarne l’impiego in relazione alla filiera produttiva ed al rispettivo territorio. Verranno infine individuati nuovi prodotti/tecnologie per l’industria agroalimentare, anche in risposta alla crescente domanda di alimenti ad alto contenuto salutistico.

Attività svolta: Nell’ambito delle attività svolte dall’IBBR-CNR sono state sviluppate di tecnologie di tracciabilità genetica per la caratterizzazione di prodotti della filiera vitivinicola (barbatelle innestate, uva, mosto e vino), che consenta di riconoscere/discriminare i prodotti di vitigni siciliani durante le diverse fasi di produzione.

Risultati ottenuti: Sono stati definiti gli standard e i protocolli per la tracciabilità genetica dei prodotti della filiera vite-vino.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Processi biologici e fattori ambientali coinvolti nel controllo della crescita vegetativa, della fruttificazione e della qualità dell’olio nell’olivo (Olea europaea L.) in impianti superintensivi. Sottoprogetto: Studio in vitro dell’architettura della chioma e del sistema radicale di cultivar di olivo (Olea europea L.) con diverso potenziale di crescita vegetativa

Tipologia / Finanziamento: MIUR - Progetti di Ricerca di interesse Nazionale (PRIN) - Bando 2008

Importo totale finanziamento (€): 102.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 25.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: 0000681 IGV-CNR

Atto di conferimento: Data: 22/02/2010

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore dell’IGV-CNR da l’incarico al Dott. Francesco Carimi di responsabile scientifico dell’Unità Operativa CNR

Altri partner italiani o stranieri: Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Perugia; Università degli Studi di Napoli, Università degli Studi di Bari

Periodo di attività: Dal: 22/03/2010 Al: 21/03/2012

Finalità del progetto: Le aziende olivicole tradizionali italiane, caratterizzate da costi di produzione elevati, risultano piuttosto deboli e si reggono anche grazie alla politica di aiuti dell’Unione Europea. Per rendere più competitivo in ambito europeo e mondiale il comparto olivicolo italiano occorre guardare ai nuovi sistemi di coltivazione più moderni, dinamici, altamente produttivi e facilmente meccanizzabili, come gli impianti intensivi e superintensivi attualmente molto diffusi in Spagna. Scopo del progetto è lo studio in vitro dell’architettura del sistema radicale e della chioma in diverse cultivar di olivo con diverso potenziale di accrescimento vegetativo. Due cultivar tipiche di areali siciliani, saranno messe a confronto in vitro con due cultivar spagnole a bassa vigoria, utilizzate nei sistemi superintensivi. Lo studio permetterà di individuare un possibile protocollo di screening in vitro di cloni con caratteri utili all’introduzione di cultivar italiane, di accertato valore qualitativo, in impianti super intesivi di coltivazione.

Attività svolta: E’ stata studiata l’architettura del sistema radicale e della chioma in diverse cultivar di olivo con diverso potenziale di accrescimento vegetativo in vitro. Due cultivar tipiche di areali siciliani, Cerasuola (ad alta vigoria) e Biancolilla (vigoria media), sono state messe a confronto in vitro con due cultivar spagnole (Arbequina e Arbosana) e una greca (Koroneiki) a bassa vigoria, utilizzate nei sistemi superintensivi. Lo studio ha permesso di individuare un protocollo di screening in vitro di cloni con caratteri utili all’introduzione di cultivar italiane, di accertato valore qualitativo, in impianti super intesivi di coltivazione.

Risultati ottenuti: E’ stato messo a punto un protocollo di screening in vitro di cloni di olivo con diversa vigoria.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Bio.Me.P - Progetto e Sviluppo di un Biosensore per le rilevazione in "real-time" di Metalli Pesanti

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana - PO FESR 2007/2013, Linea di Intervento 4.1.1.2. Decreto di concessione del finanziamento, Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Attività Produttive, Prot. 5747/3 del 13/12/2011

Importo totale finanziamento (€): 563.475.59

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 77.545.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: BDG-INC 03/09

Atto di conferimento: Data: 05/10/2009

Atto di conferimento: Dettagli: Il rappresentante legale di BioDiagene da l’incarico al Dott. Francesco Carimi di Coordinatore/Responsabile scientifico per la stesura del progetto di ricerca "Bio.Me.P" per le attività di competenza dell’IGV-CNR

Altri partner italiani o stranieri: BioDiagene, IAMC-CNR, IBIM-CNR

Periodo di attività: Dal: 08/02/2012 Al: 08/02/2014

Finalità del progetto: L’intervento, dell’importo complessivo di 563.475.59 euro di cui 396.012.47 euro finanziati dai fondi PO FESR 2007/2013, è realizzato da un’Associazione Temporanea di Scopo denominata “BioMeP” e composta da BioDiagene Srl (Palermo, capofila) e da tre Istituti del CNR: Istituto di Genetica Vegetale (UOS Palermo), Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (UOS Capo Granitola, TP) ed Istituto di Biomedicina ed Immunologia Molecolare (Palermo). Il progetto prende spunto dai risultati ottenuti dalla ricerca “Identificazione e caratterizzazione di proteine fluorescenti con differente spettro di emissione da organismi marini ed applicazioni in campo ambientale”, svolta presso l’università Cà Foscari di Venezia e finanziata dall’IAMC CNR UOS di Capo Granitola, proponendosi di studiare l’effetto di contaminanti ambientali sull’intensità di emissione fluorescente della proteina “Green Fluorescent Protein (GFP)”. Tale proteina fluorescente, che è già stata estratta da organismi marini (Aequorea coerulescens e Anemonia sulcata) e sulla quale si sono ottenuti i primi risultati, verrà sintetizzata in laboratorio affinché possa essere successivamente prodotta in medie quantità a prezzi ridotti. Verranno quindi sfruttate le capacità di tale proteina per la progettazione e lo sviluppo di un biosensore per le rilevazioni in “real-time” di metalli pesanti. In particolare si sfrutteranno le caratteristiche di interazione tra la proteina ed i metalli, che mostrano un “quenching” (cioè una riduzione della fluorescenza emessa dalla proteina) proporzionale alla quantità di metallo presente nella soluzione sotto test. Risultati particolarmente interessanti si sono ottenuti nell’interazione con il rame che, tra l’altro, rappresenta uno degli inquinanti maggiormente presenti in agricoltura e che, ancora oggi, non è possibile eliminare completamente nel trattamento di alcune colture biologiche (quali la vite).

Attività svolta: E’ stato progettato un sistema optoelettronico miniaturizzabile adibito alla lettura della fluorescenza che, in particolare, serve a stimolare (tramite LED a bassa potenza) e misurare (tramite fotodiodi) la capacità di emettere luce dei campioni sotto esame a differenti lunghezze d’onda, a seconda del tipo di analisi da effettuare. Il sistema finale è stato infine validato attraverso la misurazione di campioni ottenuti tramite coltivazione idroponica e fuori suolo.

Risultati ottenuti: Progettazione e sviluppo di uno strumento portatile ed automatico per le rilevazione in "real-time" di metalli pesanti. Al termine del progetto BioDiagene ha ottenuto il prototipo di uno strumento unico a livello internazionale, in grado di effettuare, in tempo reale e con bassi costi di utilizzo, indagini analitiche per la stima della presenza di metalli pesanti nei campioni sotto esame.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: V.C.S. - Virus Capture System

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana - PO FESR 2007/2013, Linea di intervento 4.1.1.2. Decreto di concessione del finanziamento, Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Attività Produttive, Prot. 2254/3 del 23 Ottobre 2013

Importo totale finanziamento (€): 1.288.500.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 625.200.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: BNT-INC 05/09

Atto di conferimento: Data: 08/06/2009

Atto di conferimento: Dettagli: Il capofila del progetto, Bionat Italia, conferisce l’incarico al Dott. Francesco Carimi di Coordinatore/Responsabile scientifico del progetto di ricerca "V.C.S. Virus Capture System"

Altri partner italiani o stranieri: Bionat Italia, Azienda Agricola Misita, Vivai Mannone

Periodo di attività: Dal: 30/10/2013 Al: 31/12/2015

Finalità del progetto: Secondo quanto previsto dal DM 24/07/2003 e dal DM 04/05/2006 del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, a supporto delle tecnologie per la certificazione (fitosanitaria e genetica) volontaria del materiale vegetale (vitigni), verranno progettati, sviluppati e prototipizzati sistemi e kit molecolari per la certificazione genetica e sanitaria.

Attività svolta: Durante le attività del progetto sono stati individuati gli standard per le analisi genetiche e sanitarie. Sono stati progettati, sviluppati e prototipizzati sistemi analitici e kit molecolari per la certificazione genetica e sanitaria.

Risultati ottenuti: Il progetto ha permesso di ottenere i seguenti risultati: 1) un nuovo kit per l’estrazione rapida del DNA da materiale vegetale; 2) un nuovo kit diagnostico per la rilevazione dei patogeni presenti nel materiale vegetale; 3) un nuovo sistema analitico per la certificazione genetica del materiale vegetale; 4) un nuovo protocollo per la raccolta, la geo-referenziazione e la conservazione dei campioni di materiale vegetale; 5) un nuovo sistema per la geo-visualizzazione remota del materiale vegetale presente in campo, che consenta di monitorare a distanza, attraverso immagini acquisite in tempo reale, la condizione delle singole piante.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Strumenti e tecnologie per la tipicizzazione e la caratterizzazione degli oli da olive siciliane

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana - PO FESR 2007/2013, Linea di intervento 4.1.1.2. Decreto di concessione del finanziamento, Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Attività Produttive, Prot. 5750 del 13 Dicembre 2011

Importo totale finanziamento (€): 657.150.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 288.210.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: BNT-INC 02/09

Atto di conferimento: Data: 12/01/2009

Atto di conferimento: Dettagli: Il capofila del progetto, Bionat Italia, conferisce l’incarico al Dott. Francesco Carimi di Coordinatore/Responsabile scientifico per la stesura del progetto di ricerca: "Strumenti e tecnologie per la tipicizzazione e la caratterizzazione degli oli da olive siciliane"

Altri partner italiani o stranieri: Bionat Italia

Periodo di attività: Dal: 02/02/2012 Al: 02/02/2014

Finalità del progetto: L’olivicoltura siciliana manifesta aspetti peculiari che rappresentano al tempo stesso risorsa e ostacolo allo sviluppo del settore. Il ricchissimo patrimonio varietale locale (stimato in oltre 50 varietà) (La Mantia et al., 2005), caratterizzato da grande variabilità di forme, qualità e performance, si è conservato pressoché inalterato e rappresenta un fattore determinante per la tipicità degli oli, oltre che elemento di particolare interesse per l’agricoltura, l’ambiente e l’alimentazione. In tale contesto, la tracciabilità dei prodotti di filiera sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, soprattutto per la pressione che i consumatori esercitano per conoscere sempre meglio la provenienza e l’autenticità delle materie prime (olive) impiegate per l’ottenimento dell’olio. La persistenza del DNA negli alimenti durante le trasformazioni tecnologiche fornisce dati al fine di riconoscere il materiale grezzo proveniente dalla produzione agricola e gli effetti della trasformazione primaria, e può rappresentare inoltre un sistema di controllo interno per attribuire responsabilità alle aziende e, nello stesso tempo, uno strumento dei consumatori per controllare la commercializzazione di un prodotto. L’intervento, che ha un importo complessivo di 657.150.00 euro, di cui 468.432.00 euro finanziati dai fondi PO FESR 2007 2013, è realizzato da un’Associazione Temporanea di Scopo denominata “TipOlio” composta da BioNat Italia S.r.l. (Palermo, capofila) e dall’Istituto di Genetica Vegetale del CNR (Palermo). Obiettivo del progetto è la messa a punto di un sistema di tracciabilità genetica di prodotti siciliani della filiera olivicola (olive e olio extravergine di oliva) utilizzabile dagli operatori e visibile ai consumatori. Ci si prefigge in particolare di realizzare un sistema che, attraverso l’applicazione di tecnologie di genetica molecolare, consenta di riconoscere l’origine delle olive impiegate nella produzione di olio di oliva commerciale.

Attività svolta: Sono state messe a punto metodiche per identificare le cultivar usate per la realizzazione dei prodotti finiti. Nell’ambito del progetto sono stati testati e sviluppati marcatori basati sul DNA quali microsatelliti cloroplastici (SSRcp) e SNP, la cui analisi ha il vantaggio di essere associabile alla metodica PCR, che consente di amplificare ridotte quantità di DNA di partenza come nel caso degli olii. Le sequenze individuate sono state utilizzate per disegnare primer specifici da impiegare in piattaforme di PCR Real Time, al fine di analizzare i DNA delle varietà siciliane e confrontarli con i profili ottenuti dagli standard di cultivar autoctone presenti nella collezione di germoplasma del CNR, per assicurare e certificare l’autenticità del prodotto finito. Utilizzando il set di marcatori molecolari isolati attraverso tali attività, è stato progettato e sviluppato un nuovo strumento, basato su un biosensore in grado di riconoscere i marcatori molecolari (attraverso analisi fluorescente) e su un sistema elettronico integrato in grado di interpretare automaticamente i valori rilevati e fornire anche ad operatori non specializzati (attraverso un’interfaccia utente semplice di ultima generazione) la possibilità di analizzare gli oli di oliva e discriminare le varietà autoctone siciliane dalle varietà nazionali ed internazionali, ai fini della certificazione genetica delle cultivar di olivo e degli oli di oliva. Le implicazioni dei risultati di progetto hanno rilevanza elevata in tema di prevenzione e individuazione delle frodi, perché sarà possibile verificare l’aderenza alle normative o l’eventuale presenza nel prodotto finito di materiale genetico difforme da quello dichiarato dal produttore, in un periodo storico in cui la crisi economica sta portando a enormi difficoltà nel valorizzare e diffondere le produzioni locali a scapito di quelle più economiche ma di dubbia provenienza e qualità. Infatti, la normativa sugli oli DOP, pur rappresentando un’importante forma di tutela e promozione dell’olio di qualità, non è sufficiente a rilanciare il settore olivicolo e a garantire prezzi remunerativi. La miscelazione con oli provenienti da altre specie o da altri paesi rappresenta la frode più diffusa a danno degli olivicoltori italiani e dei consumatori. Non a caso il Regolamento della Commissione n. 865 del 29/04/2004 sull’Ocm stabilisce (Art. 8) nuove regole in materia di requisiti di qualità, norme di commercializzazione e finanziamento di programmi di attività per il miglioramento della qualità, sistema di tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell’olio d’oliva e delle olive da tavola.

Risultati ottenuti: Nel corso del progetto sono stati progettati, sviluppati e validati: 1) un protocollo analitico e metodologico per l’identificazione della composizione varietale e la certificazione di tipicità dell’olio extravergine d’oliva; 2) uno strumento analitico automatico in grado di applicare e rendere fruibile da operatori non specializzati il protocollo e le metodologie messe a punto.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Recupero e valorizzazione dei vitigni tradizionali siciliani

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana - PO FESR 2007/2013, Linea di intervento 4.1.1.1. Decreto Concessione Agevolazioni, Regione Siciliana, Assessorato Regionale delle Attività Produttive, Prot. 3408 del 04 Agosto 2011

Importo totale finanziamento (€): 1.004.938.42

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 417.319.42

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: BNT-INC 01/09

Atto di conferimento: Data: 12/01/2009

Atto di conferimento: Dettagli: Il capofila del progetto, Bionat Italia, da l’incarico al Dott. Francesco Carimi di Coordinatore/Responsabile scientifico per la stesura del progetto di ricerca: Recupero e valorizzazione dei vitigni tradizionali siciliani

Altri partner italiani o stranieri: Bionat Italia, Vivai Mannone, Consorzio Isola Bio Sicilia, Cantine Bagliesi

Periodo di attività: Dal: 03/10/2011 Al: 03/03/2015

Finalità del progetto: L’intervento, che ha un importo complessivo di 1.004.938.42 euro, di cui 708.729.74 euro finanziati dai fondi PO FESR 2007 2013, è realizzato da un’Associazione Temporanea di Scopo denominata “V.T.S. Vitigni Tradizionali Siciliani” e composta da BioNat Italia Srl (Palermo, capofila), dall’Istituto di Genetica Vegetale del CNR (Palermo), dai Vivai Mannone (Petrosino, TP), dall’azienda agricola Cantine Vito Bagliesi (Ravanusa, AG) e dal Consorzio Isola Bio Sicilia (Agrigento). Obiettivo del progetto è quello di individuare, nell’ambito dei vitigni coltivati in Sicilia, biotipi dotati di peculiari caratteristiche qualitative e di un elevato standard sanitario, riferito alle malattie da virus ed adeguato alle normative vigenti; il fine è quello di riscoprire e valorizzare alcuni vitigni autoctoni ed assecondare le tendenze di mercato verso produzioni tipiche, ottenibili in aree determinate e vocate alla loro coltivazione. L’attenzione sarà principalmente rivolta al Catarratto, al Grillo e ad alcune varietà nere ad alto potere colorante. Nell’ambito delle varietà coltivate in Sicilia i biotipi dotati di peculiari caratteristiche qualitative verranno analizzati geneticamente ed il loro profilo confrontato con gli standard di cultivar autoctone, presenti nella collezione del germoplasma dell’IGV-CNR. Attraverso la selezione clonale (costantemente accompagnata da analisi genetiche e biochimiche e da indagini sanitarie) si fornirà alle aziende vitivinicole ed al mondo vivaistico nuovo materiale vegetale, sicuro dal punto di vista genetico e sanitario, con peculiarità che rispondono alle esigenze di mercato, come ad esempio, per quanto riguarda i vini bianchi, cloni con basse concentrazioni di catechine (sostanze polifenoliche facilmente ossidabili), che permetteranno al momento dell’imbottigliamento una riduzione dei rischi di imbrunimento e una maggiore “shelf-life” del prodotto, problema particolarmente sentito per alcuni vitigni siciliani come ad esempio il Catarratto. Parallelamente alla selezione clonale si costituirà, utilizzando tecniche di coltura in vitro, una popolazione di mutanti di Catarratto, caratterizzati da internodo corto e quindi da ridotto sviluppo, per razionalizzare l’esecuzione delle tecniche colturali inclusa la raccolta meccanica con vendemmiatrici. A tale scopo verranno raccolti in pieno campo fiori chiusi di Catarratto che, dopo la sterilizzazione, verranno posti in coltura su terreni addizionati di diverse combinazioni ormonali in modo da indurre la produzione di embrioni somatici. Grazie a questa metodologia si otterranno un numero ragguardevole di embrioni somatici che verranno sottoposti a trattamento mutageno, al termine del quale verranno selezionati gli individui migliorati. In una prima fase i nuovi individui verranno conservati in vitro e sottoposti ad analisi molecolare, successivamente le piante saranno trasferite in screen house ed in pieno campo per le ulteriori osservazioni morfo-fisiologiche e sanitarie. Infine, per l’eliminazione dei virus dai cloni più interessanti di Catarratto e Grillo si utilizzerà l’embriogenesi somatica, tecnica di risanamento in vitro innovativa, che permette di eliminare molti virus con elevata efficienza.

Attività svolta: Sono state effettuate attività di selezione clonale nelle principali aree viticole della regione. Dai più interessanti cloni selezionati sono state rigenerate linee embriogeniche; da queste sono state rigenerate in vitro nuove piante che sono state sottoposte ad analisi sanitarie per verificarne lo stato sanitario. Inoltre sono stati prodotti nuovi cloni mutati sottoponendo le linee embriogeniche a trattamento con mutageni chimici.

Risultati ottenuti: Riscoperta e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni siciliani, utilizzando tecniche classiche e innovative (selezione clonale, embriogenesi somatica e mutagenesi). In particolare, sono stati creati nuovi cloni di vitigni autoctoni siciliani, dalle importanti caratteristiche “commerciali”, risanati da virosi, da proporre al mondo vivaistico.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Certificazione Genetica del vino di Origine Siciliana

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana: Piano di Sviluppo Rurale Sicilia - MISURA 124. Decreto di concessione del finanziamento, Regione Siciliana, Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, Prot. 1362 del 11/10/2011

Importo totale finanziamento (€): 965.664.25

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 173.833.42

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: BNT-INC 02/08

Atto di conferimento: Data: 08/09/2008

Atto di conferimento: Dettagli: Il capofila del progetto, Bionat Italia, da l’incarico al Dott. Francesco Carimi di Coordinatore/Responsabile scientifico per la stesura del progetto di ricerca: Certificazione Genetica del vino di Origine Siciliana

Altri partner italiani o stranieri: Azienda Vinicola Benanti, Aziende Agricole Planeta, Cantine Settesoli, Azienda Agricola Bonivini, Vivaio Luigi Saladino, Cantina Sociale Primavera, Cantine Siciliane Riunite, Graham e Associati

Periodo di attività: Dal: 17/11/2011 Al: 17/05/2014

Finalità del progetto: Il progetto si prefigge lo scopo di realizzare una nuova certificazione di tracciabilità di filiera agricola siciliana basata su innovative metodologie genetiche e biogeochimiche. Questa nuova certificazione consente di identificare, in modo preciso e scientifico, il prodotto (metodo genetico) ed il territorio di origine (metodo biogeochimico). Al termine del progetto alcuni prodotti di filiera siciliana (selezionati come pilota) saranno certificati con la nuova certificazione di qualità genetica e biogeochimica. In particolare l’azienda capofila (Bionat Italia) si prefigge di allestire al proprio interno un laboratorio per la certificazione di tipicità e di provenienza dei vini, offrendo servizi alle aziende della filiera vitivinicola.

Attività svolta: Sono stati raccolti e caratterizzati geneticamente i 17 vitigni siciliani e i principali cloni presenti nelle aree tipiche di produzione. Sono state effettuate le analisi sanitarie dei vitigni selezionati. E’ stato estratto il DNA dai diversi prodotti della filiera vitivinicola, ed amplificato con marcatori molecolari per la tracciabilità genetica. In particolare sono stati identificati i marcatori molecolari per il riconoscimento delle differenti varietà. Sono stati messi a punto protocolli per la tracciabilità dei vini.

Risultati ottenuti: Sviluppo di tecnologie di tracciabilità genetica molecolare per la caratterizzazione di prodotti della filiera vitivinicola (barbatelle innestate, uva, mosto e vino), che consenta di riconoscere/discriminare i prodotti di vitigni siciliani durante le diverse fasi di produzione.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico Unità Operativa

Titolo: Introduzione di nuove varietà di agrumi destinate alla diversificazione del periodo di raccolta ed alla produzione di succhi freschi

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana: Piano di Sviluppo Rurale Sicilia - MISURA 124. Decreto di concessione del finanziamento, Regione Siciliana, Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari, Prot. 1048 del 22/08/2011

Importo totale finanziamento (€): 427.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 69.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 0076031 Amministrazione Centrale CNR

Atto di conferimento: Data: 28/10/2009

Atto di conferimento: Dettagli: Il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR delega l’IBBR a svolgere le attività nell’ambito del progetto su citato sotto la responsabilità scientifica, per la parte CNR, del Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: Agroindustry Advanced Technologies S.p.a., ISAFOM-CNR, Imprenditori agrumicoli

Periodo di attività: Dal: 26/09/2011 Al: 25/09/2013

Finalità del progetto: Il presente progetto nasce da precise esigenze territoriali in quanto l’agrumicoltura rappresenta per la regione Sicilia un settore di innegabile importanza, sia dal punto di vista vocazionale che commerciale. Con l’obiettivo di trasferire le conoscenze acquisite da parte degli enti di ricerca, di verificare e collaudare l’innovazione per incrementare la competitività delle imprese che propongono la presente domanda di aiuto e con l’intento di rafforzare il collegamento tra aziende e centri che operano nell’ambito agricolo e alimentare, è stata predisposta la presente proposta progettuale che nasce da precedenti esperienze già effettuate nel settore della ricerca e della sperimentazione precompetitiva. L’innovazione consiste nell’inserimento di nuovi cloni di agrumi per i quali verrà saggiato il comportamento in campo in differenti zone vocate della Sicilia. I produttori che aderiscono alla proposta progettuale avranno il compito di acquisire l’innovazione e le competenze tecniche per realizzare il processo produttivo.

Attività svolta: Gli studi e le ricerche sostenute sono volte alla valorizzazione ed al miglioramento della qualità della produzione agrumicola nell’ottica di accrescere la competitività delle aziende del settore. Il miglioramento qualitativo e la valorizzazione del prodotto si ottengono anche con l’incremento del panorama varietale e l’ampliamento del periodo di coltivazione e raccolta. La fase applicativa di queste ricerche, volte alla riqualificazione delle specie agrumicole, conduce al potenziamento della competitività all’interno di un mercato che deve reggere l’urto della globalizzazione dei mercati per la commercializzazione anche in ambiti extra comunitari. In questo contesto la coltivazione di varietà di agrumi precoci e tardivi aumenterà gli sbocchi commerciali occupando nicchie di mercato con prezzi più remunerativi.

Risultati ottenuti: Nell’ambito del progetto sono state individuate nuovi cloni/varietà, create dall’IGV-CNR, in grado di ampliare il calendario di raccolta. Sono stati individuati nuovi genotipi adatti sia al consumo fresco tradizionale che ai nuovi sistemi di spremitura. I luoghi di acquisto di queste nuove varietà di agrumi potranno essere differenti a partire dalla grande distribuzione sino alla trasformazione attraverso sistemi di spremitura che ormai sono largamente presenti in moltissimi bar, pub, autogrill, fast food e ristoranti distribuiti sul territorio nazionale ed internazionale.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Ricerche Avanzate in Agrumicoltura e loro Applicazioni, Sottoprogetto: Isolamento genico da una BAC library di Citrus sinensis cv Vaniglia mediante overgo probes

Tipologia / Finanziamento: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF

Importo totale finanziamento (€): 3.850.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 108.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Atto di Delega

Atto di conferimento: Numero: 0005789 Presidenza del CNR

Atto di conferimento: Data: 05/06/2006

Atto di conferimento: Dettagli: Il Presidente del CNR delega il Dott. Francesco Carimi, responsabile del progetto per la parte CNR, affinché in nome e per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche presenti la proposta e sottoscriva tutti gli atti ad esso correlati e conseguenti

Altri partner italiani o stranieri: Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Palermo, Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, CRA

Periodo di attività: Dal: 01/08/2008 Al: 26/02/2010

Finalità del progetto: ll progetto si prefigge di migliorare alcuni settori dell’agrumicoltura italiana per ottenere una migliore qualità globale e una maggiore tipicizzazione del prodotto, applicando tecniche e strategie miranti alla riduzione dei costi, alla creazione di nuovi segmenti produttivi, alla migliore e più economica valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria di trasformazione, con il presupposto finale di aumentare la competitività dell’agrumicoltura italiana.

Attività svolta: A partire dalle 166.284 ESTs presenti nel database HarvEST:Citrus versione 1.0...e utilizzando l’algoritmo proposto da Zheng J. et al. (2004) sono stati selezionati oligonucleotidi 25-50 basi (overgo probes) aventi le seguenti caratteristiche: a) presenti ciascuno esattamente in un solo EST e non presenti (esattamente o approssimativamente) in nessun altro EST (unique oligo); b) presenti (esattamente o approssimativamente) in molti ESTs (popular oligo). Gli “unique oligo” selezionati sono stati utilizzati come primer PCR locus-specifici per l’inserimento degli ESTs in una mappa genetica di linkage, e come sonde per lo screening della BAC library per la ricerca di geni specifici. I “popular oligo” hanno consentito un efficiente screening della BAC library per l’individuazione dei cloni appartenenti al “gene- space”.

Risultati ottenuti: La ricerca ha condotto all’isolamento e il sequenziamento di circa 25.000 differenti “unigene”.

Ruolo progetto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Production of improved Botrytis-tolerant Sauvignon Blanc clones combining in vitro and mutagenic technology

Tipologia / Finanziamento: ISAT grant by the Royal Society of New Zealand, MAF Sustainable Farming Fund L07/038 Importo totale finanziamento (€): 35.900.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 6.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera

Atto di conferimento: Numero: 127/2007 Plant & Food Research (Prot. entrata 3938 IGV-CNR)

Atto di conferimento: Data: 23/07/2007

Nominativo responsabile: Nella lettera del Chief Executiv della Plant & Food Research, Palmerston North, New Zealand indica come responsabile scientifico dell’unità che si occupa della messa a punto dei protocolli di mutagenesi in vitro di Vitis vinifera il Dott. Francesco Carimi

Altri partner italiani o stranieri: Plant & Food Research, Palmerston North, New Zealand; Marlborough Grapevine Growers

Periodo di attività: Dal: 07/12/2007 Al: 04/09/2009

Finalità del progetto: The objective of the project was to establish suitable laboratory protocols for producing somatic embryos of Sauvignon blanc, New Zealand’s premier grapevine cultivar, for use in mutagenesis to generate mutants with useful agronomic traits, in particular resistance to Botrytis. The plan was to use a chemical mutagen that results in point mutations without changing the flavour profile. The new clonal selections generated using the technology developed in the project will be acceptable to the wine industry as the process of generating new genetic variability does not involve genetic modification and is faster than other classical methods of breeding.

Attività svolta: Le attività svolte nell’ambito del progetto sono qui di seguito riportate: A) Testing embryogenic potential of different grapevine plant tissue We tested the suitability of both leaf (available throughout the year) and floral (seasonal) explants for producing somatic embryos by culturing explants in different tissue culture media. Somatic embryos are embryos produced from somatic (non-reproductive) tissue, and the resulting plants are genetically identical to the mother plant. Leaf or petiole explants did not produce somatic embryos reliably so we concentrated on flower explant. The efficiency of two methods was compared for inducing somatic embryos in tissue culture. We incorporated three cultivars in our experiments Riesling and Chardonnay in addition to the planned Sauvignon blanc. We tested the readiness with which ovaries, stigmas and styles, whole pistils, anthers with filaments, cut flower buds and whole flowers produced somatic embryos. We also tested the age at which flower buds were most likely to produce somatic embryos in order to optimise our protocol. All the experiments were conducted in a completely randomised design with a minimum of three replicates to allow statistical analysis of the data and significant differences to be identified among the treatments. B) Isolating Botrytis cultures and methods for maintaining them without losing virulence. We collected Botrytis-infected grape material in Marlborough, cultured the specimens on potato dextrose agar (PDA), and incubated them at 22°C for 5 days. Cultures that grew from the specimens were identified as Botrytis cinerea. For long-term storage, the cultures were grown to 7 days when spores of the pure culture developed. Spores and mycelia were taken from these cultures, mixed in Cryobank beads in glycerol, and maintained at -20 °C. The stored cultures were retrieved after long-term storage and their pathogenicity was tested using grape leaves from in-vitro-grown susceptible cultivars. The virulent cultures are being used to test the susceptibility of mutant populations, both in vitro and in the greenhouse. C) Testing the efficacy of chemical mutagens for generating mutants from somatic embryos Finally, we tested the effect of ethylmethane sulfonate (EMS) and diethyl sulphate (DES), two potent mutagens, on the growth and survival of somatic embryos. We treated somatic embryos with different plant growth regulators in an attempt to produce secondary somatic embryos in mutagen-treated populations that would result in non-chimeric solid mutants. Plants resulting from these experiments were maintained in tissue culture and acclimatised to greenhouse conditions for transfer to Marlborough.

Risultati ottenuti: Regeneration of improved clones of Sauvignon blanc with an increased resistance to Botrytis for New Zealand’s growers.

Altre informazioni: Il final report sul progetto è scaricabile al sito:http://maxa.maf.govt.nz/sff/about-projects/search/L07-038/final-report.pdf

Altre informazioni sono riportate nel sito del Ministry of Agriculture and Forestry, New Zealand:http://maxa.maf.govt.nz/sff/about-projects/search/L07-038/index.htm

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Recupero della popolazione endemica relitta di Zelkova sicula. Sottoprogetto: Caratterizzazione genetica e conservazione ex situ della popolazione endemica di Zelkova sicula

Tipologia / Finanziamento: Progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Importo totale finanziamento (€): 60.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 40.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Atto di Delega

Atto di conferimento: Numero: 0005795 Presidenza del CNR

Atto di conferimento: Data: 05/06/2006

Atto di conferimento: Dettagli: Il presidente del CNR delega il Dott. Francesco Carimi, responsabile scientifico, affinché in nome e per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche presenti la proposta di progetto e sottoscriva tutti gli atti ad esso correlati e conseguenti.

Altri partner italiani o stranieri: Legambiente ONLUS, Comune di Buccheri (SR)

Periodo di attività: Dal: 12/07/2007 Al: 11/12/2009

Finalità del progetto: Il genere Zelkova, un elemento tipico della flora forestale europea in epoca preglaciale, si è definitivamente estinto in tutta l’Europa continentale in seguito alle glaciazioni del Quaternario. Recentemente in Sicilia (1991) è stata scoperta una popolazione di una specie nuova per la scienza, descritta con il nome di Zelkova sicula. Questa popolazione, che è l’unica finora conosciuta, è rappresentata da circa 200 individui distribuiti su un’area estremamente ridotta e sottoposta ad una forte pressione antropica. Secondo gli studi finora condotti, l’attuale contesto ecologico in cui vegeta questa popolazione relitta si discosta da uno stato di optimum bioclimatico, che rende critica la sopravvivenza della specie. Considerato l’eccezionale valore scientifico e biogeografico di Zelkova sicula, il particolare stato di relittualità in cui attualmente si trova e il delicatissimo equilibrio che caratterizza il suo attuale habitat naturale, sono assolutamente necessarie specifiche misure di tutela per assicurarne la sopravvivenza e migliorare le prospettive di conservazione della specie. Con questo progetto l’Istituto di Genetica Vegetale del CNR (IGV), Legambiente ed il Ministero dell’Ambiente propongono di avviare il recupero e la conservazione di Zelkova sicula. L’attività dell’IGV si sviluppa in quattro fasi ben definite: 1) censimento della popolazione attuale di Z. sicula; 2) Studio della variabilità intraspecifica attraverso l’analisi del DNA (marcatori molecolari SSR); 3) Produzione di materiale di moltiplicazione (talee autoradicate da piante geneticamente differenti); 4) Conservazione ex-situ presso il campo sperimentale dell’IGV presente in Sicilia.

Attività svolta: L’attività prevista nel progetto è stata condotta attraverso la collaborazione tra Legambiente Sicilia ed IGV-PA- CNR che hanno censito la popolazione di Z. sicula rappresentata da circa 200 individui. La stazione in cui si trova la specie ricade all’interno di un’area demaniale estesa oltre 500 ha, di proprietà del Comune di Buccheri (SR), in gran parte interessata da complessi forestali, attualmente in uno stato di forte degrado a causa di un pesante e prolungato disturbo antropico. L’intera popolazione di Zelkova è concentrata su una superficie estremamente ridotta (circa 200 x 15 m), che si sviluppa essenzialmente lungo un piccolo impluvio. Dopo il censimento sono stati raccolti campioni di foglie da tutti gli individui censiti. I campioni sono stati analizzati presso i laboratori di biologia molecolare dell’IGV-PA. Terminato lo studio della variabilità intraspecifica attraverso l’uso di marcatori molecolari (SSR) si è proceduto con la produzione di talee autoradicate prelevando il materiale di moltiplicazione dalle piante selezionate.

Risultati ottenuti: Risultati del progetto: 1) informazioni sulla consistenza della popolazione relitta e sulla variabilità intraspecifica attraverso l’analisi del DNA (marcatori molecolari SSR); 2) Produzione di materiale di moltiplicazione (talee autoradicate dalle piante selezionate); 3) Conservazione ex-situ presso il campo sperimentale dell’IGV presente in Sicilia; 4) realizzazione di campagne di educazione e di sensibilizzazione, inserite nel contesto di Countdown 2010, la strategia proposta dalla IUCN per promuovere iniziative che si pongono l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010.

Altre informazioni: Il progetto ha permesso di estendere la ricerca di nuove popolazioni della specie in aree potenzialmente adatte ad ospitare Z. sicula. Le indagini hanno permesso di scoprire una nuova popolazione precedentemente sconosciuta e geneticamente differente rispetto alla prima popolazione scoperta nel 1991. I risultati sono stati pubblicati nel lavoro: Garfì G, Carimi F, Pasta S, Rüh J, Trigila S (2011) Additional insights on the ecology of the relic tree Zelkova sicula Di Pasquale, Garfì et Quézel (Ulmaceae) after the finding of a new population. Flora-Morphology, Distribution, Functional Ecology of Plants, 206:407-417

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: OLVIVA - Qualificazione del vivaismo olivicolo: caratterizzazione varietale, sanitaria e innovazione della tecnica vivaistica. Sottoprogetto Caratterizzazione delle varietà siciliane di olivo

Tipologia / Finanziamento: Programmi Interregionali

Importo totale finanziamento (€): 838.800.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 25.200.00

Atto di conferimento: Tipologia: Atto di Delega

Atto di conferimento: Numero: 0005863 Presidenza del CNR

Atto di conferimento: Data: 05/12/2005

Atto di conferimento: Dettagli: Il Presidente del CNR delega il Dott. Francesco Carimi, responsabile del progetto, affinché in nome e per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche presenti la proposta e sottoscriva tutti gli atti ad esso correlati e conseguenti

Altri partner italiani o stranieri: Il progetto vede coinvolte 25 Istituzioni di ricerca che operano su tutto il territorio nazionale nel settore della caratterizzazione varietale, della diagnosi fitopatologica e del vivaismo. Le attività interessano 12 regioni italiane: Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna, Campania, Molise, Basilicata, PUGLIA (Soggetto capofila), Calabria e Sicilia

Periodo di attività: Dal: 05/12/2005 Al: 28/09/2007

Finalità del progetto: Il progetto prevede per la prima volta in Italia l’individuazione di protocolli a livello nazionale per la conservazione, moltiplicazione, risanamento e caratterizzazione genetica del patrimonio olivicolo italiano. Al progetto hanno partecipato 26 unità operative diverse dislocate su tutto il territorio nazionale che hanno operato nelle Regioni coinvolte nel Programma (Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna). Il Progetto si proponeva di sviluppare tecnologie biomolecolari in grado di stabilire con certezza l’identità delle varietà di maggiore interesse per l’olivicoltura e il vivaismo delle Regioni coinvolte nel Programma, risolvere i casi di sinonimia e fornire strumenti analitici per la certificazione genetica del materiale di propagazione.

Attività svolta: Le attività svolte nell’ambito del progetto sono: a) la caratterizzazione (pomologica, molecolare, comportamento verso fitopatie) con metodologie comuni delle principali cultivar di interesse nazionale e regionale; b) la verifica dello stato sanitario del materiale oggetto degli studi attraverso l’applicazione di tecniche innovative e standardizzate di diagnosi fitopatologica (agenti virali; Verticillium dahliae, Phytophthoraspp.); c) il risanamento da agenti virali; d) la messa a punto di modelli di gestione integrata del vivaio per la produzione di materiale di propagazione di olivo, ivi compresa una strategia di protezione integrata a basso impatto ambientale.

Risultati ottenuti: I risultati ottenuti nell’ambito del progetto sono qui di seguito riportati: 1) Caratterizzazione e genotipizzazione molecolare e morfologica delle principali varietà di olivo di interesse produttivo e vivaistico per le regioni coinvolte nel Progetto. 2) Identificazione delle relazioni genetiche tra le varietà delle diverse regioni e soluzione dei casi di sinonimia e omonimia. 3) Sviluppo di una piattaforma diagnostica per il riconoscimento rapido dell’identità delle varietà di olivo più importanti. 4) Individuazione di materiale sanitariamente migliorato per la produzione di Fonti Primarie di cloni e di varietà di interesse per le regioni interessate dall’intervento mediante l’applicazione di protocolli di diagnosi virologica. 5) Risanamento del materiale risultato infetto dagli agenti virali contemplati dalla normativa di certificazione fitosanitaria. 6) Sperimentazione di tecniche di diagnosi fitopatologica per l’individuazione precoce di patogeni che possono compromettere la sanità delle piante in vivaio (Verticillium dahliae, Phytophthora spp.). 7) Validazione di tecniche innovative ed eco-compatibili per la prevenzione della diffusione di malattie fungine in vivaio. 8) Definizione di tecniche di propagazione innovative e valutazione degli effetti delle micorrize sulla qualità del materiale vivaistico. 9) Produzione di 70 fonti primarie di cloni/varietà di olivo sanitariamente migliorate.

Altre informazioni:

https://www.innovarurale.it/it/italia/bancadati-ricerca/20016201020/printable/pdf

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Creazione di una banca dati del germoplasma vegetale (P.O.R. Sicilia 2000/2006)

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana

Importo totale finanziamento (€): 3.800.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 385.152.00

Atto di conferimento: Tipologia: Lettera di incarico

Atto di conferimento: Numero: 0054879 Amministrazione Centrale CNR

Atto di conferimento: Data: 03/11/2005

Atto di conferimento: Dettagli: Il Dott. Francesco Carimi è stato delegato dal Direttore della Direzione Centrale del CNR a poter gestire e rendicontare le erogazioni relative al progetto "Creazione di una banca dati del germoplasma vegetale" Misura 1.12 "Sistemi integrati ad alta naturalità"

Altri partner italiani o stranieri: 1) Università degli studi di Palermo; 2) CEVASABI C/o CUTGANA; 3) Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura; 4) CNR Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFOM); 5) Istituto Sperimentale per la Floricoltura di Sanremo; 6) Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia; 7) Istituto Sperimentale per l’Agrumicoltura; 8) Parco Naturale dei Nebrodi; 9) Ente Parco “Valle dei Templi”; 10) Università degli Studi di Catania

Periodo di attività: Dal: 03/11/2005 Al: 02/11/2007

Finalità del progetto: Il progetto mira a porre rimedio al grave depauperamento della diversità biologica del patrimonio genetico vegetale della Sicilia, con riferimento alle specie di interesse agrario e forestale. Scopo della misura è, pertanto, la creazione di una “banca del germoplasma vegetale”, diffusa nei territori ad alta naturalità della “rete ecologica siciliana”, in grado di conservare il patrimonio genetico di specie ed ecotipi di interesse agrario e forestale che determinano il “paesaggio storico e tradizionale” del territorio della Sicilia e caratterizzanti anche ambienti naturali di particolare interesse conservazionistico.

Attività svolta: L’IGV UOS di Palermo nell’ambito del progetto ha svolto le attività per il recupero, caratterizzazione genetica e valorizzazione del germoplasma agrumicolo presente nel territorio siciliano.

Risultati ottenuti: 1) Costituzione di una banca del germoplasma agrumicolo nei campi sperimentali del CNR costitutita da oltre 650 accessioni; 2) Profili genetici del germoplasma recuperato; 3) Risanamento da virus delle varietà storiche siciliane tramite tecniche di coltura in vitro.

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico di Unità Operativa CNR

Titolo: Recupero e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali siciliane. Sottoprogetto: Coltura in vitro per la conservazione del germoplasma vegetale siciliano minacciato da erosione genetica

Tipologia / Finanziamento: Regione Siciliana

Importo totale finanziamento (€): 896.500.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 120.000.00

Atto di conferimento: Tipologia: Decreto di Finanziamento del Progetto

Atto di conferimento: Numero: 1006 Regione Siciliana

Atto di conferimento: Data: 29/07/2005

Atto di conferimento: Dettagli: Nel Decreto di Finanziamento del Progetto il Dr. Carimi è indicato responsabile scientifico del partner IGV-CNR

Altri partner italiani o stranieri: Il Progetto “Recupero e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali siciliane” è il risultato di un lavoro congiunto tra l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste Dipartimento Interventi Strutturali - Servizio IX ed i Dipartimenti DCA, DAAT dell’Università degli Studi di Palermo, DOFATA dell’Università degli studi di Catania, IGV CNR di Palermo, Istituto di Patologia Vegetale - CRA, Roma. La collaborazione viene realizzata mediante la stipula di apposite convenzioni con i Dipartimenti universitari e gli istituti precedentemente indicati, per realizzare l’attività di ricerca in tutte le aree della Sicilia dove sono presenti antiche specie e varietà fruttifere che rappresentano un patrimonio storico e culturale.

Periodo di attività: Dal: 28/07/2005 Al: 28/07/2008

Finalità del progetto: Il progetto si propone di studiare il germoplasma di specie che rappresentano per l’Isola una risorsa genetica vegetale di indubbia importanza. Alcune accessioni nel territorio di ambientamento sono coltivate per tradizione, ritenute quindi “tipiche” di quell’areale e pertanto riconoscibili. Questo lavoro si propone di individuare e caratterizzare il materiale genetico, di conservarlo e tutelarlo individuando opportune strategie mirate al mantenimento delle varietà autoctone ed alla tutela della riconoscibilità delle stesse. Si prefigge anche di individuare e localizzare gli ecotipi “meno conosciuti” ed avviare uno studio di caratterizzazione, dapprima in situ e poi con l’ausilio di descrittori varietali per ciascuna specie. Alla conoscenza seguirà la conservazione che verrà affrontata seguendo i principi di tutela sopra citati.

Attività svolta: Il sottoprogetto ha sviluppato un lavoro di ricerca mirata alla conservazione in vivo ed in vitro delle risorse genetiche siciliane per evitare i rischi di erosione genetica. L’obiettivo principale del sottoprogetto è di mettere a punto protocolli più efficienti per il mantenimento in vitro del germoplasma vegetale siciliano.

Risultati ottenuti: Sono stati individuati 25 differenti protocolli per l’introduzione e la conservazione in vitro delle specie frutticole siciliane di maggiore interesse per la Sicilia (vite, agrumi, pesco, melograno, ecc).

Altre informazioni: Sito del progetto:

https://www.innovarurale.it/index.php/it/scheda-ricerca/2001920094

http://www.agrinnovazione.regione.sicilia.it/reti/Agrobiodiversita/progetti_di_ricerca/recupero_valorizzazione.html

Ruolo svolto: Responsabile Scientifico del progetto

Titolo: Conservazione in vivo ed in vitro di varietà minori di fruttiferi in via di estinzione, tipici degli ambienti Mediterranei

Tipologia / Finanziamento: Regionale - Regione Siciliana

Importo totale finanziamento (€): 75.000.00

Importo finanziamento per Unità Operativa CNR (€): 75.000.00

Numero contratto: 199-237 Regione Siciliana

Atto di conferimento: Tipologia: Decreto di Finanziamento - Regione Siciliana

Atto di conferimento: Numero: 2090/2004 - Regione Siciliana

Atto di conferimento: Data: 29/12/2004

Atto di conferimento: Dettagli: Approvazione della convenzione tra Assessorato Agricoltura e Foreste Regione Siciliana e l’IGV CNR nella quale il Dr Francesco Carimi è indicato come responsabile scientifico del progetto

Periodo di attività: Dal: 31/01/2005 Al: 30/01/2007

Finalità del progetto: Conservazione in situ ed ex situ e valorizzazione del germoplasma vegetale presente in Sicilia

Attività svolta: L’attività svolta è qui di seguito riportata: a) Individuazione e valorizzazione del germoplasma di specie selvatiche e neglette e idonee al recupero di aree marginali, di piante medicinali, piante sotto-utilizzate e piante forestali; b) Sviluppo di marcatori per l’identificazione varietale, e la definizione di determinanti genetici delle caratteristiche di pregio; c) Studio della variabilità genetica inter- ed intra-specifica; d) Valutazione dell’erosione genetica; e) Conservazione ex situ, in situ, on farm delle risorse genetiche; f) Monitoraggio e studio dell’evoluzione e del ruolo funzionale della diversità adattativi; g) Studio della struttura genetica e delle dinamiche di popolazione di specie coltivate, selvatiche affini, erbacee ed arboree.

Risultati ottenuti: Sono state sviluppate le tecnologie più avanzate per la conservazione e difesa del germoplasma vegetale siciliano, tra cui quelle di crioconservazione. In totale sono stati messi a punto 15 protocolli di conservazione a basse temperature. Inoltre è stata effettuata la caratterizzazione genetica di parte del germoplasma siciliano analizzando 326 accessioni.

Publicazioni ISI/SCOPUS

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  2. Silme SR, Zerbo M, Mercati F, Karataş A, Baştaş KK, Carimi F, Baysal Ö (2024). Molecular tracking of Acidovorax citrulli: Unveiling pathogen dynamics and blotch disease outbreaks through specific markers. Genetika, 56(1): 169-185, DOI: 10.2298/GENSR2401169R, SCOPUS: s2.0-85197176648;
  3. Pathirana R, Carimi F (2024) Plant Biotechnology - An Indispensable Tool for Crop Improvement. Plants 13, 1133, DOI: 10.3390/plants13081133, WOS: 001211064300001, SCOPUS: s2.0-85191610647;
  4. Melzi Y, La Bella F, Gristina AS, Zerbo M, Khelifi D, Bechkri S, Puccio G, Carimi F, Fici S, Mercati F (2024) Genetic differentiation of the Capparis spinosa group in the Mediterranean area. Perspectives in Plant Ecology, Evolution and Systematics, 63, 125794, DOI: 10.1016/j.ppees.2024.125794, WOS: 001229172100001, SCOPUS: s2.0-85190143953;
  5. De Michele R, Sutera A, Bonaviri C, Spinelli P, Carimi F (2024) Fruit encasing preserves the dispersal potential and viability of stranded Posidonia oceanica seeds. Scientific Reports, 14(1), 6218, DOI: 10.1038/s41598-024-56536-x, WOS: 001185787000015, SCOPUS: s2.0-85187885586;
  6. Borghi M, Pacifico D, Crucitti D, Squartini A, Berger MMJ, Gamboni M, Carimi F, Lehad A, Costa A, Gallusci P, Fernie AR, Zottin M (2024) Smart selection of soil microbes for resilient and sustainable viticulture. The Plant Journal, 118, 1258-1267, DOI: 10.1111/tpj.16674, WOS: 001157746900001, SCOPUS: s2.0-85184722124;
  7. Pathirana R., Carimi F (2023) Studies on improving the efficiency of somatic embryogenesis in grapevine (Vitis vinifera L.) and optimising ethyl methanesulfonate treatment for mutation induction. Plants, 12(24), 4126, DOI: 10.3390/plants12244126, WOS: 001136130300001, SCOPUS: s2.0-85180522128;
  8. Carra A, Catalano C, Pathirana R, Sajeva M, Inglese P, Motisi A, Carimi F* (2023) Increased zygote-derived plantlet formation through in vitro rescue of immature embryos of highly apomictic Opuntia ficus-indica (Cactaceae). Plants 12(15), 2758, DOI: 10.3390/plants12152758, WOS: 001045590000001, SCOPUS: s2.0-85167619066;
  9. Catalano C, Carra A, Carimi F*, Motisi A, Sajeva M, Butler A, Lucretti S, Giorgi D, Farina A, Abbate L (2023) Somatic embryogenesis and flow cytometric assessment of nuclear genetic stability for Sansevieria spp.: An approach for in vitro regeneration of ornamental plants. Horticulturae, 9, 138, DOI: 10.3390/horticulturae9020138, WOS: 000938746700001, SCOPUS: s2.0-85149248630;
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  11. Catalano C, Carra A, Carimi F, Motisi A, Abbate L, Sarno M, Carrubba A (2022) Long-term field evaluation of conventional vs.micropropagated plants of Chrysanthemum cinerariifolium. Agronomy, 12, 2756, DOI: 10.3390/agronomy12112756, WOS: 000894928000001;
  12. Catalano C, Abbate L, Carimi F, Carra A, Gristina AS, Motisi A, Pasta S, Garfì G (2022) Propagation of Calendula maritima Guss. (Asteraceae) through biotechnological techniques for possible usage in phytotherapy. Agronomy, 12, 2788, DOI: 10.3390/agronomy12112788, WOS: 000883390500001, SCOPUS: s2.0-85141872379;
  13. Neri F, Crucitti D, Negrini F, Pacifico D, Ceredi G, Carimi F, Lolas MA, Collina M, Baraldi E (2022) New insight into morphological and genetic diversity of Phlyctema vagabunda and Neofabraea kienholzii causing bull’s eye rot on apple and pear. Plant Pathology, DOI: 10.1111/ppa.13662, WOS: 000878277900001, SCOPUS: s2.0-85141394479;
  14. Pathirana R, Carimi F (2022) Management and utilization of plant genetic resources for a sustainable agriculture. Plants 11(15), 2038, DOI: 10.3390/plants11152038, WOS: 000840222800001, SCOPUS: s2.0-85136931616;
  15. Catalano C, Abbate L, Fatta Del Bosco S, Motisi A, Carimi F, De Michele R, Mercati F, D’Onghia AM, Carra A (2022) Different cell types affect the transition from juvenile to mature phase in Citrus plants regenerated through somatic embryogenesis. Plants 11(14), 1811, DOI: 10.3390/plants11141811, WOS: 000831570300001, SCOPUS: s2.0-85136196881;
  16. Puccio G, Crucitti A, Tiberini A, Mauceri A, Taglienti A, Palumbo Piccionello A, Carimi F, van Kaauwen M, Scholten O, Sunseri F, Vosman B, Mercati F (2022) WRKY gene family drives dormancy release in onion bulbs. Cells 11(7):1100, DOI: 10.3390/cells11071100, WOS: 000782034900001, SCOPUS: s2.0-85126973578;
  17. Raji MR, Lotfi M, Tohidfar M, Ramshini H, Sahebani M, Alifar M, Baratian M, Mercati F, De Michele R, Carimi F (2022) Multiple fungal diseases resistance induction in Cucumis melo through co-transformation of different pathogenesis related (PR) protein genes. Scientia Horticulturae 297:110924, DOI: 10.1016/j.scienta.2022.110924, WOS: 000820256900005, SCOPUS: s2.0-85123869683;
  18. Crucitti D, Chiapello M, Oliva D, Forgia M, Turina M, Carimi F, La Bella F, Pacifico D (2022) Identification and molecular characterization of novel mycoviruses in Saccharomyces and non-Saccharomyces yeasts of oenological interest. Viruses 14(1):52, DOI: 10.3390/v14010052, SCOPUS: s2.0-85122017426;
  19. Arcidiacono M, Catalano C, Motisi A, Sajeva M, Carimi F, Carra A (2021) Influence of culture conditions on in vitro asymbiotic germination of Anacamptis longicornu and Ophrys panormitana (Orchidaceae). Plants 10(11):2543, DOI: 10.3390/plants10112543, WOS: 000727339400001, SCOPUS: s2.0-85119413598;
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  26. Pasta S, La Rosa A, Garfì G, Marcenò C, Gristina AS, Carimi F*, Guarino R (2020) An updated checklist of the Sicilian native edible plants: preserving the traditional ecological knowledge of century-old agro-pastoral landscapes. Frontiers in Plant Science. 11:388, DOI: 10.3389/fpls.2020.00388, WOS: 000556626100001, SCOPUS: 2-s2.0-85084794380;
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  31. Pacifico D, Squartini A, Crucitti D, Barizza E, Lo Schiavo F, Muresu R, Carimi F*, Zottini M (2019) The role of the endophytic microbiome in the grapevine response to environmental triggers. Frontiers in Plant Science 10:1256, ISSN: 1664-462X, DOI: 10.3389/fpls.2019.01256, WOS: 000497658900001, SCOPUS: 2-s2.0-85074134367;
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  33. Mercati F, Fontana I, Gristina AS, Martorana A, El Nagar M, De Michele R, Fici S, Carimi F* (2019) Transcriptome analysis and codominant markers development in caper, a drought tolerant orphan crop with medicinal value. Scientific Reports 9:10411, ISSN: 2045-2322, DOI: 10.1038/s41598-019-46613-x, WOS: 000475845400015, SCOPUS: 2-s2.0-85069540691;
  34. Carra A, Catalano C, Badalamenti O, Carimi F, Pasta S, Motisi A, Abbate L, La Bella F, Fazan L, Kozlowski G, Garfì G (2019) Overcoming sexual sterility in conservation of endangered species: the prominent role of biotechnology in the multiplication of Zelkova sicula (Ulmaceae), a relict tree at the brink of extinction. Plant Cell Tissue and Organ Culture 137:139-148, ISSN: 0167-6857, DOI: 10.1007/s11240-019-01558-x, WOS: 000462031300013, SCOPUS: 2-s2.0-85059870406;
  35. Faddetta T, Abbate L, Renzone G, Palumbo Piccionello A, Maggio A, Oddo E, Scaloni A, Puglia AM, Gallo G, Carimi F, Fatta Del Bosco S, Mercati F (2018) An integrated proteomic and metabolomic study to evaluate the effect of nucleus-cytoplasm interaction in a diploid citrus cybrid between sweet orange and lemon. Plant Molecular Biology 98:407-425, ISSN: 0167-4412, DOI: 10.1007/s11103-018-0787-9, WOS: 000450658300009, SCOPUS: 2-s2.0-85055717653;
  36. Selmi I, Lehad A, Pacifico D, Carimi F, Mahfoudhi N (2018) Prevalence and genetic diversity of Grapevine virus A in Tunisia. Phytopathologia Mediterranea 57(2), 237-244, ISSN: 0031-9465, DOI: 10.14601/Phytopathol_Mediterr-22123, WOS: 000444708200002, SCOPUS: 2-s2.0-85089818906;
  37. Allegra A, Gallotta A, Carimi F, Mercati F, Inglese P, Martinelli F (2018) Metabolic profiling and post-harvest behavior of ‘Dottato’ fig (Ficus carica L.) fruit covered with an edible coating from O. ficus-indica. Frontiers in Plant Science 9:1321, ISSN: 1664-462X, DOI: 10.3389/fpls.2018.01321, WOS: 000443722400001, SCOPUS: 2-s2.0-85053082000;
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  39. Polat I, Baysal O, Mercati F, Gümrükcü E, Sülü G, Kitapcı A, Devran Z, Carimi F (2018) Characterization of Botrytis cinerea isolates collected on pepper in Southern Turkey by using molecular markers, fungicide resistance genes and virulence assay. Infection, Genetics and Evolution 60:151-159, ISSN: 1567-7257, DOI: 10.1016/j.meegid.2018.02.019, WOS: 000428317200021, SCOPUS: 2-s2.0-85042853721;
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  41. Raji MR, Lotfi M, Tohidfar M, Zahedi B, Carra A, Abbate L, Carimi F (2018) Somatic embryogenesis of muskmelon (Cucumis melo L.) and genetic stability assessment of regenerants using flow cytometry and ISSR markers. Protoplasma 255(3):873-883, ISSN: 0033-183X, DOI: 10.1007/s00709-017-1194-9, WOS: 000430302400015, SCOPUS: 2-s2.0-85038128212;
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  43. Selmi I, Pacifico D, Harbi Ben Slimane M, Garfi G, Carimi F, Mahfoudhi N (2018) First report of grapevine Rupestris stem pitting-associated virus in wild grapevines (Vitis vinifera spp. sylvestris) in Tunisia. Plant Disease 102(2):458, ISSN: 0191-2917, DOI: 10.1094/PDIS-05-17-0780-PDN, WOS: 000423496600076, SCOPUS: 2-s2.0-85041355067;
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Libri e Capitoli di Libro

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