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IBBR publication #500

Caratterizzazione biochimica di alcune varietà locali di fagiolo friulane

Piergiovanni AR, Miceli F, Lioi L

In: “X Convegno Nazionale sulla Biodiversità”. Roma, 3-5 settembre 2014. (2014)

In Italia, persiste una variegata tradizione di coltivazione del fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) che ha preservato nel tempo una grande variabilità genetica sotto forma di varietà locali. Molte di esse sono apprezzate per le caratteristiche del seme e il profilo sensoriale. Tra queste le varietà locali: "Centut", "Cesarins", "Cesarini gialli" e "Cannellino di Forni" a seme piccolo (0.32-0.44 g), tradizionalmente coltivate in Alto Friuli, sono state oggetto di studio anche in relazione alla distinzione dal fagiolo "Gialet", coltivato in provincia di Belluno. Quest’ultimo è fenotipicamente molto simile ai "Cesarins", avendo semi piccoli, gialli e tondeggianti. Le risposte produttive e tecnologiche dei "Cesarins" sono state valutate in sette ambienti (anno/località) della Carnia. Rispetto ad altri materiali rampicanti locali e a una cultivar commerciale, sono emerse rese in granella superiori, tolleranza a stress abiotici e peculiari tratti di composizione. Gli altri materiali rampicanti studiati ("Centut", "Cesarini Gialli", "Cannellino di Forni" e "Gialet") sono stati valutati nel 2013 in una sola località. Allo scopo di ottenere informazioni sulla diversità tra e all’interno di queste varietà, è stato analizzato mediante SDS-PAGE, il polimorfismo di uno specifico marcatore biochimico quale la faseolina (PHAS), la principale proteina di riserva del seme, insieme alla variabilità di altre proteine quali legumina e fitoemoagglutinina (PHA). Dalla risultati ottenuti è stato possibile risalire al gene pool di origine di ciascuna varietà locale. Il "Cannellino di Forni" è risultato il più distante geneticamente, avendo, diversamente da tutte le altre varietà, una faseolina di tipo Andino (pattern T). Le varietà locali "Centut", "Cesarins", "Cesarini gialli" e "Gialet" hanno presentato il pattern Mesoamericano tipo S. Lavori precedenti hanno mostrato che in Italia sono presenti varietà locali appartenenti ad entrambi i gene pool, con una netta prevalenza del gene pool Andino (70-80%). Per le accessioni di origine Mesoamericana (tipo S) sono stati osservati due diversi pattern di PHA. Il tipo TG2 era presente nella varietà locale "Centut", mentre il tipo SG2 è stato osservato in "Gialet", "Cesarins" e "Cesarini gialli". Queste ultime si differenziano tra loro per alcune bande minoritarie con peso molecolare inferiore a 66.2 kDa. In "Cesarins" e "Cesarini gialli" era evidente una sola banda più intensa, mentre in "Gialet" era presente un doppietto molto nitido. Questa differenza tra i profili elettroforetici rappresenta una efficace discriminante tra "Cesarins", "Cesarini gialli" da un lato e "Gialet" dall’altro. Queste polipeptidi appartengono alla frazione della legumina, una globulina con alcune sub-unità ad alto peso molecolare, che in altre Fabaceae, rappresenta la principale proteina di riserva. Sempre alla legumina può essere attribuita una banda con peso molecolare inferiore a 31.0 kDa. La sua frequenza varia da 0 % in "Centut" a 100 % nella varietà locale "Cesarini gialli". La presenza costante di questa banda potrebbe essere una discriminante di quest’ultima varietà locale.

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