Convegno: “Leguminose, Cereali e Foraggere pugliesi Biodiversità del passato per il futuro” 28-29 settembre Bari
Convegno: “Leguminose, Cereali e Foraggere pugliesi Biodiversità del passato per il futuro” 28-29 settembre Bari
“Biodiversità di leguminose, cereali e foraggere di Puglia: risorse del passato per il futuro ” è questo il titolo dell’evento conclusivo del progetto SaVeGraINPuglia, che si è svolto il
28 e 29 settembre presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Bari a conclusione di un percorso sviluppato tra sentieri, campagne, piccoli e grandi centri abitati della Puglia.
INTERVISTE:
http://www.pugliaconvegni.it/pagina-agroalimentare.php?id=1637&tipo=Videogallery
Il progetto, articolato in otto attività, ha avuto come obiettivo il recupero, la conservazione, caratterizzazione di leguminose, cereali e foraggere pugliesi ed ha ricevuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 2.500.000€, nell’ambito del PSR PUGLIA 2007-2013 Misura 214, Azione 4, sub-azione a, “Progetti integrati per la biodiversità".
L’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBBR) di Bari, ha svolto il ruolo di capofila coordinando un ATS costituito da 20 partner appartenenti a enti pubblici di ricerca, aziende agricole ed associazioni operanti sul territorio regionale pugliese.
La scelta del luogo del convegno finale non è stata casuale così come non lo sono state quelle dei due meeting precedenti svoltisi ad Orsara di Puglia (25 marzo 2015) e ad Acaya (9 giugno 2015). Filo conduttore dei tre meeting è stata la volontà di tracciare un itinerario ideale per legare le risorse genetiche recuperate alla storia, al territorio di provenienza, agli agricoltori che tenacemente ancora le coltivano, ai pugliesi che da sempre credono nella prosperità della propria terra e alla banca del Germoplasma del CNR-IBBR di Bari che dal 1970 in parte le conserva.
Orsara di Puglia è strettamente connesso alle origini, percorso culturale, professionale, filosofia “simple food for intelligent people” dello chef Beppe Zullo, protagonista nel mondo della grande cucina italiana rappresentante della Puglia ad EXPO 2015, noto per la semplicità e creatività dei piatti sapientemente elaborati con leguminose e cereali nel pieno rispetto dei canoni della
cucina Mediterranea.
Acaya si trova a ridosso della riserva naturale le Cesine, dove è stata presentata ufficialmente la comunità del cibo sostenibile Slow Food "Le Cesine", nata dalla collaborazione tra la Condotta Slow Food di Lecce, la Riserva Naturale dello Stato Oasi WWF “Le Cesine” e sei produttori della zona. La nuova comunità del cibo è entrata a far parte della rete Terra Madre, un progetto concepito da Slow Food, che da sempre difende le culture e le colture locali di fronte alla crescente omogeneizzazione imposta dalle moderne logiche di produzione per dare voce e visibilità ai contadini e piccoli produttori.
La Camera di Commercio, Industria, Artigianato di Bari sede del convegno finale è stata scelta in quanto luogo di incontro dei commerci e delle produzioni agricole e di filiera pugliesi e poiché sede istituzionale della Camere di Commercio partners con le altre Camere di commercio italiane all’estero e della rete degli oltre 1.750 ristoranti italiani nel mondo, del progetto “Italian Quality Experience” una piattaforma web predisposta per presentare il modello italiano della filiera agroalimentare allargata ad EXPO 2015, sapiente intreccio tra territorio, talento e tradizione.
Il convegno finale del progetto SaVeGraINPuglia è stato organizzato dal CNR-IBBR anteponendo alcune relazioni su invito a cura di personalità del mondo scientifico internazionale come Karl Hammer (University of Kassel, Witzenhausen, Germania) e Tore Skoppa (NordGen and Norwegian Institute of Bioeconomy Research, Norvegia), nazionale come Bruno Campion (CREA, Montanaso Lombardo) e Girolamo Fiorentino (Università del Salento, Lecce) e Francesco Divella in rappresentanza dell’industria cerealicola.
Nei due giorni del meeting speaker del CNR-IBBR e di tutti i partner del progetto hanno illustrato gli interessanti risultati raggiunti nei due anni di durata del progetto. Essenziale per la tutela di questo prezioso patrimonio vegetale autoctono è stata la disponibilità di finanziamenti che hanno permesso l’ammodernamento di una delle camere di conservazione dell’IBBR e l’attivazione di circa 45 contratti con agricoltori pugliesi per la conservazione in situ di leguminose, cereali e foraggere di particolare rilievo reperite nell’ambito del progetto.